Riassunto analitico
Le continue sfide legate alla regolamentazione e ai limiti di provvista affrontate dalle banche, da un lato, e l’impossibilita di finanziare il considerevole fabbisogno di investimenti infrastrutturali facendo leva soltanto sul debito pubblico, dall’altro, hanno determinato, in Italia così come nel resto d’Europa, alcuni importanti cambiamenti nel panorama dei finanziamenti alle infrastrutture. Negli ultimi anni, le infrastrutture hanno iniziato a rappresentare una classe di investimento alternativa per molti investitori istituzionali ( come ad esempio fondi pensione, assicurazioni, ma anche nuovi player, quali fondi sovrani e le banche nazionali di sviluppo, come la Cassa Depositi e Prestiti o le equivalenti istituzioni estere) sia sul fronte del debito, che dell’equity , alla ricerca di maggiori rendimenti rispetti agli asset class più tradizionali, tipo, per esempio, le azioni quotate sui mercati regolamentati, il real estate, i titoli di stato. Il partenariato pubblico privato in Italia ha assunto un ruolo di rilevante importanza per la realizzazione e il mantenimento delle funzionalità di infrastrutture e servizi connessi anche in ragione della scarsità delle risorse pubbliche. Dai dati dell’Osservatorio Nazionale del Partenariato Pubblico Privato ed elaborati da CRESME Europa Servizi emerge chiaramente che queste forme contrattuali basate sulla cooperazione tra pubblico e privato, che integrano risorse e competenze per realizzare opere pubbliche o di pubblica utilità e la gestione dei relativi servizi, hanno visto nell’ultimo decennio un incremento rilevante in termini numerici e di importi coinvolti Nei grandi progetti di PPP, attraverso lo schema del Project Finance, le risorse sono offerte da banche commerciali, da istituzioni finanziarie internazionali (come la Banca europea per gli investimenti ) oppure direttamente dai mercati dei capitali. In quest’ultimo caso, la società di progetto (SPV) emette titoli obbligazionari (i c.d. Project bond) che vengono poi sottoscritti da istituzioni finanziarie, come fondi pensione o compagnie assicurative, interessate a investimenti sul lungo termine. Questo schema consente la redistribuzione del rischio isolando i risultati economici di un’iniziativa di costruzione e gestione di un’infrastruttura, finalizzandoli in primo luogo al rimborso dei finanziatori. Oggi, come non mai, i contratti di PPP rappresentano la risposta alle sfide economiche sociali dell’Italia, a patto che il sistema pubblico e privato siano in grado, mettendo a sistema le loro reciproche conoscenze nell’ambito dei loro rispettivi ruoli, di cooperare per garantire il recupero dell’infrastructure gap individuando soluzioni innovative per il finanziamento, la costruzione, il rinnovamento, la gestione o la manutenzione di un’infrastruttura o la fornitura di un servizio
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