Riassunto analitico
La tesi che ho scritto presenta come argomento fondante di tutte le parti che la compongo il concetto di Lean. In italiano ha il significato letterario di snello ma essendo l’ambito di competenza dell’elaborato l’economia, bisogna intendere tale concetto in riferimento alle varie accezioni che l’evoluzione industriale gli ha attribuito nel tempo. La parte iniziale indaga sull’origine di tale concetto, il cui inquadramento storico coincide con l’ascesa del celeberrimo sistema di produzione Toyota, e sulla prima apparizione del termine Lean in ambito accademico. Il secondo capitolo è incentrato su teorie maggiormente recenti, in particolare sulla teoria del Product Development e del Customer Development. Quest’ultima, della quale Steve Blank è il padre, rappresenta sia una delle teorie che hanno risentito positivamente dell’influenza del Lean manufacturing, sia uno spunto di ispirazione per gli argomenti di cui si tratta nel terzo capitolo. Stiamo parlando del movimento Lean Startup. Un metodo di fare impresa promosso da Eric Ries, che potremmo definire l’ultima evoluzione del concetto Lean. Attraverso una descrizione dettagliata dell’impianto teorico di Ries si vuole fornire uno strumento prettamente informativo sui cambiamenti che sono avvenuti nelle modalità con cui si concepisce e si fa impresa. Il capitolo conclusivo dell’elaborato è diviso in due parti. La prima raggruppa tre casi aziendali di imprese, in particolare startup, che hanno utilizzato le teorie esposte nei vari capitoli per raggiungere il successo e l’affermazione sul mercato. La seconda parte si concentra su alcuni svantaggi o meglio limiti che il metodo Lean Startup possiede. L’intento con cui è nata l’idea del quarto capitolo è di fornire un quadro maggiormente completo del fenomeno. Essendo la tesi di natura compilativa, la descrizione di casi reali unita alla trattazione di vantaggi e svantaggi che, l’adozione di qualunque teoria comporta, è da considerarsi come un tentativo di maggiore chiarezza ed obiettività sul tema
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