Riassunto analitico
Il Nuovo Codice della crisi d’impresa, entrato in vigore con d.lgs. 14/2019, ha completamente riformato la ex Legge Fallimentare R.D. 16 marzo 1942, n. 267. In particolare, sono stati emanati diversi articoli che hanno modificato in toto o in parte diversi articoli del Codice civile. L’elaborato di tesi qui presente intende approfondire le modifiche apportate all’articolo 2086 del Codice civile tramite l’articolo 375 del Nuovo Codice della crisi d’impresa, specificamente con riguardo al silenzio del legislatore su determinati aspetti. Il sopra citato articolo ha difatti introdotto un nuovo obbligo per gli amministratori si tutte le società, ovvero quello di istituire adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, in funzione della rilevazione tempestiva della crisi d’impresa e in modo da preservare il concetto di continuità aziendale. Il legislatore, tuttavia, per la gran parte della dottrina, è risultato abbastanza approssimativo sull’applicazione di detto onere, mancando di specificità sulle corrette modalità e caratteristiche di istituzione degli adeguati assetti societari. Sono stata incline a trattare detto argomento in quanto il Nuovo Codice della crisi costituisce sia un ambito di completa novità, sia un punto di rottura dalla Ex Legge Fallimentare. Inoltre, viste le diverse interpretazioni che spesse volte vengono date alla nuova normativa, l’argomento ha suscitato in me la curiosità di approfondirlo, di modo da comprendere i diversi punti di vista della dottrina, cercando così di conoscere quello che maggiormente si avvicinava al pensiero del legislatore. Il presente lavoro di tesi si suddivide in tre capitoli. Nel primo capitolo si intendono illustrare la Ex Legge Fallimentare ed il Nuovo Codice della crisi d’impresa in generale, focalizzandosi sul concetto di continuità aziendale che è il fulcro dell’idea del legislatore nella Riforma. Inoltre, si vuole dare una definizione dei concetti di crisi e d’insolvenza d’impresa, concetti che molte volte vengono confusi tra di loro, quando in realtà hanno due significati differenti. Nel secondo capitolo si ambisce invece ad illustrare le modifiche apportate all’articolo 2086 del Codice civile, tramite approfondimenti riguardanti gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Di questi, si intende fornire una definizione, in particolare basandosi su tutte le accezioni di adeguati assetti che il legislatore fornisce nell’articolo stesso. Inoltre, verrà analizzato il concetto di organizzazione aziendale, con particolare riferimento agli strumenti dell’organigramma e del mansionario, oltre che alle modalità con cui l’imprenditore dovrebbe gestire ed organizzare la propria impresa per adempiere ai propri obblighi. Infine, si indagherà sul ruolo dell’organo di vigilanza, con particolare riferimento al collegio sindacale, divenuto essenziale con l’introduzione del d.lgs. 14/2019. Per concludere, il capitolo tre si focalizzerà sulle specificità degli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, in relazione innanzitutto ai sistemi di Early Warning e al modello della Balanced Scorecard, per poi analizzare il ruolo e le responsabilità degli amministratori all’interno della società. Per gli stessi, si farà riferimento alla Business Judgment Rule, ma anche alla responsabilità civile che li caratterizza, nel momento in cui non si attengono all’obbligo di istituire adeguati assetti societari, minacciando così la perdita di continuità aziendale. L’obiettivo di quest’ultimo capitolo è quello di fornire una precisazione sugli scopi del legislatore per quanto concerne le modifiche apportate al Codice civile introdotte dal Nuovo Codice delle crisi d’impresa, oltre che far comprendere l’importanza del concetto di continuità aziendale e di prevenzione della crisi d’impresa.
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