Riassunto analitico
Introduzione. Elevate concentrazioni di acidi grassi liberi (FFA), in particolare FFA saturi come palmitato e stearato (SA), possono indurre lipotossicità, una condizione dannosa associata ad un aumentato rischio cardio-metabolico tipico di patologie come obesità, diabete mellito di tipo 2 e aterosclerosi. In queste condizioni i macrofagi, cellule in grado di polarizzare in fenotipi opposti M1 (pro-infiammatorio) e M2 (anti-infiammatorio), svolgono un ruolo fondamentale contribuendo allo stato di infiammazione subclinica, nota come metaflammation, che contribuisce all’aumentato rischio cardio-metabolico. A livello cellulare, gli acidi grassi saturi inducono infiammazione, stress ossidativo, danno mitocondriale e stress del reticolo endoplasmatico che complessivamente inducono un danno cellulare che può portare a morte per lipoapoptosi. Dati sperimentali su linee cellulari murine e umane di macrofagi hanno dimostrato che gli FFA saturi inducono lipotossicità nei macrofagi in termini di funzione inducendo un’aumentata risposta pro-infiammatoria; tuttavia, l’effetto lipotossico di SA sui macrofagi umani derivati dai monociti circolanti rimane ad oggi poco investigato. Scopo. L’obiettivo di questo lavoro di tesi è quello di valutare nei macrofagi primari umani M0 (non stimolati) e M2 anti-infiammatori gli effetti di concentrazioni fisiologiche di SA su fenotipo e funzione in termini di infiammazione e stress ossidativo. Metodi. I macrofagi sono stati ottenuti da monociti di donatori sani raccolti presso il Centro Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma e polarizzati nei fenotipi M0 e M2 (IL-4 20 ng/ml) e successivamente trattati in presenza/assenza di concentrazioni fisiologiche di SA (200 µM, da 30 minuti a 6 ore). I biomarcatori di polarizzazione (CD200R, CD206, CD209, CD80), di infiammazione (IL-1β, IL-8, IL-6, TNF-α) e stress ossidativo (SOD2, HMOX1) sono stati quantificati mediante qPCR. L’attivazione della chinasi N-terminale c-Jun (JNK) e del fattore nucleare κB (NFκB) sono state determinate mediante Western blot ed espresse come rapporto tra proteina fosforilata e totale. Risultati. Dai risultati è emerso che SA 200 µM ha diminuito l’espressione dei marcatori di polarizzazione M2 (CD200R e CD206) sia negli M0 che negli M2 e ha aumentato l’espressione del marcatore di polarizzazione M1 (CD80) negli M0, conferendo nel complesso un fenotipo maggiormente pro-infiammatorio simil-M1. Inoltre, SA ha aumentato l’espressione delle citochine e chemochine pro-infiammatorie TNF-α, IL-8, IL-6 ma non di IL-1β, sia negli M0 che negli M2. Similmente, SA ha aumentato l’espressione genica di geni coinvolti nello stress ossidativo SOD2 e HMOX1 in M0 e M2. Dal punto di vista meccanicistico SA aumentava l’attivazione di NF-κB e JNK rispettivamente a 2 e 4 ore negli M0. Conclusione. Il trattamento con SA guida i macrofagi non stimolati M0 e, in misura minore, i macrofagi anti-infiammatori M2 verso un fenotipo simil-M1 con un aumento della funzione pro-infiammatoria e dello stress ossidativo, presumibilmente mediati dell’attivazione di JNK e NF-kB. Questi dati supportano il ruolo della lipotossicità indotta dall’acido grasso saturo SA nei macrofagi umani derivati dai monociti, nelle condizioni cliniche associate alla metaflammation.
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