Riassunto analitico
Alla base della Successione Modino, nell'area tipo dell'Alto Appennino modenese, è nota da tempo (REUTTER, 1969) la presenza di brecce di varia natura attualmente note come “Brecce della Strada del Duca” (MOCHI et al., 1996). Tali brecce hanno una distribuzione areale molto limitata e la loro composizione è alquanto peculiare: sono infatti costituite prevalentemente da clasti grossolani di dolomie e selci verdi (REUTTER, 1969; CHICCHI & PLESI, 1991) di probabile derivazione sudalpina e messi in posto tramite fenomeni gravitativi (REUTTER, 1969). Queste brecce, a prevalente composizione dolomitica e clasto-sostenute, sono associate ad un altro tipo di brecce caratterizzate da un’abbondante matrice argillosa in cui si trovano dispersi clasti litici di provenienza prevalentemente ligure e lembi (da decametrici a pluriettometrici) molto deformati, ma integri di Liguridi. Quest'ultimo tipo di brecce al suo interno contiene letti di spessore da pluridecimetrico a metrico di brecce ben cementate, anche queste, clasto-sostenute, in cui sono frammisti sia clasti di Liguridi sia clasti del tutto simili a quelli delle brecce dolomitiche. L’età di deposizione di questi tre differenti tipi di brecce nella letteratura è ritenuta cretacea inferiore (REUTTER, 1969; PERILLI, 1994; MOCHI et al., 1996; DE LIBERO, 1998). L'interpretazione sostenuta dagli autori precedenti è che si tratti di depositi in origine stratigraficamente intercalati, con contatti stratigrafici concordanti, nelle formazioni liguri che costituiscono il substrato su cui si è deposta la Successione Modino (Eocene sup-Miocene inf.). Lo scopo del lavoro di tesi è stato quello di contribuire: i) a chiarire l’esatta composizione delle Brecce della Strada del Duca; ii) a definire la natura dei loro rapporti sia con le litofacies di brecce a matrice argillosa sia con i lembi integri di Liguridi al fine di ottenere informazioni sulla loro provenienza, età, meccanismi di deposizione e loro significato paleogeografico e paleostrutturale. Per conseguire tale scopo si è proceduto ad un’analisi bibliografica preliminare affiancata e seguita dal lavoro sul terreno con lo studio dettagliato degli affioramenti accompagnato dal prelievo di numerosi campioni che sono stati analizzati tramite sezioni sottili. Degli affioramenti più significativi è stata svolta una dettagliata analisi stratigrafico-mesostrutturale al fine di definire la geometria e natura dei contatti e la natura delle relazioni tra i corpi di brecce e i lembi integri di formazioni liguri. L’analisi composizionale macroscopica, accompagnata dall’analisi microscopica, ha confermato che le tre tipologie di brecce individuate sono correlabili tra loro e contengono sia clasti del basamento e della copertura mesozoica del margine di Adria, sia clasti delle formazioni liguri. L’analisi stratigrafico-mesostrutturale ha rivelato: i) che lo stile e lo stato di deformazione dei lembi di Liguridi e delle brecce a matrice argillosa (comprese quelle clasto-sostenute in esse intercalate) è completamente differente; ii) che i loro contatti sono superfici primarie di discordanza stratigrafica; iii) che le brecce a matrice argillosa contengono sia lembi da metrici a decametrici di Liguridi sia clasti provenienti da quest'ultime. Alla luce di tali dati, si è concluso che queste brecce: i) devono essere più recenti delle formazioni liguri a cui sono associate e di cui contengono clasti; ii) devono essersi deposte tra l'Eocene medio e l'Eocene sup. quando queste formazioni liguri avevano già subito l'importante fase deformativa dell'Eocene inf.-medio, nota come Fase Ligure; iii) rappresentano un accumulo gravitativo alla base della scarpata interna del bacino residuo ligure, un probabile prisma frontale generato da processi di erosione tettonica.
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