Riassunto analitico
La presente tesi ha l’obiettivo di individuare le cause dello sviluppo e della proliferazione delle teorie gotiche; cause psicologiche, sociali e culturali. Nello specifico, la tesi si focalizza sul primo periodo gotico, o ‘gotico classico’, della seconda metà del Settecento. In più, il presente lavoro mira a sottolineare l’importanza che veniva data alle emozioni e all’irrazionalità dell’essere umano, connotati tipici di un’opera gotica e delle riflessioni critiche dell’epoca su questo modo di rappresentazione, e questo obiettivo è perseguito anche attraverso la traduzione e l’analisi di due saggi riguardanti il soprannaturale e il piacere suscitato da elementi di terrore: uno di Anna Letitia Aikin (Barbauld) e uno di Ann Radcliffe. La scelta di questo argomento parte dal presupposto personale che, per quanto affascinanti possano essere le opere fantastiche che trattano nello specifico l’orrore e il soprannaturale, vi è sempre da ricercare una causa o un disagio psicologico di fondo, di origine prettamente sociale, che ne scatena la produzione, la diffusione e l’approvazione; dunque, in sostanza, che modi e generi come il gotico nascano sì come ribellione – consapevole o meno – nei confronti di un determinato ordine sociale, ma divengano poi necessari per offrire sollievo ed evasione mentale-psicologica ai lettori. I risultati emersi da questo studio hanno confermato l’ipotesi che l’estetica gotica può essere vista come uno sfogo, una risposta alla repressione psicosociale del periodo (dove si scontravano la filosofia illuminista, il tradizionalismo e i primi progressi scientifici), oltre al fatto che l’estetica gotica riveste una notevole importanza – come hanno dimostrato anche numerosi studiosi a noi contemporanei – per quanto riguarda la produzione di discorsi e narrazioni che mettono in primo piano le profondità psichiche dell’essere umano.
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