Riassunto analitico
Con il passare degli anni si è incrementato sempre di più l’utilizzo del termine “drone” all’interno del linguaggio comune e quotidiano. A fungere da cassa di risonanza sono stati prevalentemente i media, i quali trattano in maniera pressoché costante l’argomento dei mezzi aerei a pilotaggio remoto, del loro impiego nei più disparati luoghi del pianeta e delle loro innumerevoli finalità. Si sta familiarizzando sempre più con questi mezzi, frutto del progresso tecnologico, che dopo aver trovato ampio impiego in campo militare si affacciano oggi, quasi con irruenza, sul mercato civile. Ma cosa sono in realtà i mezzi aerei a pilotaggio remoto e quali questioni può porre il loro utilizzo dal punto di vista giuridico? Un aeromobile a pilotaggio remoto o APR, comunemente noto come drone, è un velivolo caratterizzato dall'assenza del pilota umano a bordo e il suo volo è controllato remotamente tramite segnali da alcuni operatori collocati anche a notevole distanza. Non è infatti da escludere in futuro una completa automazione di questi mezzi, che permetta loro di intraprendere delle scelte determinate da software preinstallati, riducendo al minimo il controllo da parte dell’uomo. L'intento principale di questa tesi è proprio quello di approfondire alcuni specifici aspetti riguardanti la protezione dei dati
e la tutela del diritto alla riservatezza nell’impiego degli APR. L’analisi verterà sul tema della privacy, argomento sul quale l’opinione pubblica è particolarmente sensibile, soprattutto a causa del continuo aumento dell’utilizzo dei mezzi aerei a pilotaggio remoto in luoghi che per l’uomo non potrebbero essere – sia dal punto di vista fisico che da quello giuridico - altrimenti accessibili. Infatti, all’interno di questi velivoli vengono spesso montate videocamere di ultima generazione che consentono di trasmettere e registrare immagini in alta qualità da centinaia di metri di altezza. I temi trattati sono di scottante attualità, negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescente diffusione dell’utilizzo dei mezzi aerei a pilotaggio remoto che, grazie a video caricati in rete attraverso canali noti , sono saliti alla ribalta del web. Conseguente è stato, pertanto, l’affacciarsi di operatori privi di adeguate conoscenze, che apre a potenziali violazioni della privacy da parte di tutti quei soggetti che si cimentano in riprese audio-visive utilizzando questi strumenti.
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