Riassunto analitico
La ritraduzione è un procedimento estremamente comune per modernizzare una traduzione precedente o evidenziare interpretazioni e aspetti diversi di un testo di partenza. Sebbene sia un’operazione ordinaria soprattutto per i grandi classici, si estende a tutti i generi narrativi. Negli ultimi due anni è stata particolarmente discussa la ritraduzione de Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien perché ritenuta troppo diversa rispetto alla prima traduzione del 1970 di Vittoria Alliata di Villafranca, versione che ha “imposto” una prima immagine di grande successo del romanzo di Tolkien in Italia. Partendo dalle versioni più aggiornate delle traduzioni de Il Signore degli Anelli della stessa Vittoria Alliata di Villafranca e di Ottavio Fatica del 2019, questo studio si concentra sulla loro analisi e confronto. I testi di arrivo sono stati analizzati come opere indipendenti, in relazione al testo di partenza e infine confrontati. Oltre alla lettura integrale, si sono tenute in considerazione formazione ed esperienze dei traduttori così come l’opinione di Tolkien sulla traduzione in generale e le direttive specifiche che ha lasciato per i traduttori de Il Signore degli Anelli. Alliata si concentra maggiormente sulle caratteristiche di sub-creatore di Tolkien e cerca di rendere la sua traduzione molto evocativa e coinvolgente per accompagnare il lettore nella Terra di Mezzo come se fosse un ambiente familiare. Ne deriva una traduzione che si avvicina molto allo stile della fiaba e del mito, caratterizzata da una lingua che permette una lettura estremamente fluida in italiano, che si allontana tuttavia dallo stile di Tolkien. Al contrario, per volere della casa editrice Bompiani, Fatica si concentra su Tolkien come linguista dedicandosi con maggiore attenzione alla resa dei suoi stilemi in italiano e alla riproduzione delle diverse variazioni sociolinguistiche che caratterizzano i dialoghi tra i singoli personaggi. Ne consegue una traduzione molto precisa e particolareggiata su aspetti linguistici ed etimologici ma anche con scelte che, a volte, risultano più desuete e ostiche per un lettore non forte, come spesso sono i fruitori di questo testo. Quindi l’analisi contrastiva ha permesso di delineare i profili di due traduzioni molto dissimili tra loro e concentrate su aspetti differenti dell’opera e dell’autore, evidenziando scelte linguistiche anche estremamente diverse in base agli approcci adottati in relazione alla lingua e cultura di partenza e arrivo.
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