Riassunto analitico
Questo elaborato è volto all’analisi del ruolo svolto dalle piccole e medie imprese (PMI) italiane e dei distretti industriali all’interno del tessuto economico nazionale, nonché del loro legame col territorio, andando poi, più nello specifico, a indagare tali caratteristiche nel cosiddetto “Modello emiliano” e nel distretto del tessile-abbigliamento di Carpi. In Italia le PMI si possono definire come il cardine attorno al quale ruota l’intero sistema economico: apportano sviluppo, occupazione, crescita e innovazione. Esse si estendono in maniera eterogenea e capillare su tutto il territorio nazionale, che si caratterizza per essere un bacino contenitore di differenti tradizioni, identità culturali, storie e mentalità che hanno portato ad avere degli assetti economici diversi di zona in zona. Le PMI, tipicamente, tendono ad aggregarsi in specifiche aree geografiche, in cui nascono veri e propri “distretti industriali”, con imprese di eccellenza per determinati settori industriali. Tali categorie di impresa si contraddistinguono per essere molto legate al proprio luogo di origine: si organizzano in reti di produzione e creano una struttura economica fatta di collaborazione e contratti di fornitura, ma anche di relazioni sociali e culturali. Il territorio è complice nel creare tale sistema, legandolo alla tradizione propria di quell’area. Ogni distretto, così, ha la propria peculiarità, connessa alla storia, alla cultura, alle evoluzioni economiche sviluppatesi nel corso degli eventi. Un chiaro esempio di questo assetto è il cosiddetto “Modello emiliano”, il sistema industriale che caratterizza la Regione Emilia-Romagna, uno dei più fiorenti a livello nazionale, contraddistinto da un elevato numero di PMI, operanti all’interno di diversi distretti industriali, ognuno con le proprie specificità ma con un elemento in comune: il legame con il territorio. Tra gli altri, spicca il distretto industriale di Carpi, uno dei distretti simbolo dell’eccellenza del Made in Italy, che presenta le caratteristiche tipiche del modello della Regione, caratterizzato da decentramento produttivo e, contemporaneamente, collaborazione sociale, in un contesto formato da una fitta rete di piccole e medie imprese specializzate nell’industria tessile e dell’abbigliamento. Il termine territorio pertanto deve qui essere considerato non solo con la sua accezione meramente spaziale e geografica, ma anche come sistema locale fatto di relazioni tra stakeholders e il mercato, di usi e costumi, storie e valori che ne determinato la struttura economica. Si vuole, quindi, in questo scritto, ripercorrere i tratti storici, economici e giuridici delle PMI italiane, sottolineando non solo il loro ruolo come motore dell’economia nazionale, ma ponendo anche l’attenzione sull’importanza della capacità delle imprese di piccola e media dimensione di sapersi adattare ai cambiamenti e alle evoluzioni del mercato, riuscendo a mantenere, nonostante la crescente pressione della globalizzazione, un legame con la propria realtà locale. Si vogliono poi mettere in luce le costanti sfide che devono affrontare le PMI e la rilevanza delle politiche industriali volte al loro sostegno, nonché l’impostazione di normative chiare che ne regolino le attività, caratteristiche purtroppo in parte latenti all'interno del contesto nazionale, ma a cui il legislatore sta tentando di porre rimedio. Il focus sul “Modello emiliano” e sul distretto della maglieria e dell’abbigliamento di Carpi permettono poi di fare un esempio concreto della realtà delle piccole e medie imprese italiane e dei distretti industriali, andando a constatare in modo tangibile la dinamica locale.
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