Riassunto analitico
Il modello organizzativo delle banche di credito cooperativo, in seguito all’emanazione del Testo unico Bancario dei 1993 ha fatto sì che, le suddette banche sostituissero le Casse Rurali ed Artigiane ossia, enti creditizi costituiti in forma di società cooperative. Il modello sembra destinato a perdere la sua originale connotazione con delle inevitabili ripercussioni sui profili funzionali che nel tempo ne hanno caratterizzato l’essenza. Tra le modifiche apportate al sistema finanziario del nostro paese a seguito della crisi economica degli anni 2007 e seguenti, va sicuramente ricordata la Riforma che è stata adottata nel 2016 dal legislatore riguardante gli enti creditizi appartenenti alla categoria in parola. Tale riforma ha suscitato all’interno della categoria creditizia un ampio dibattito in dottrina dando luogo ad una situazione caratterizzata da un sostanziale divario di posizioni all’interno della stessa. Attraverso il mio elaborato ho analizzato i diversi aspetti della riforma, sia essi positivi che negativi e le novità apportate dalla legge n. 49 del 2016, avvalendomi anche di testimonianze dirette da parte di esponenti provenienti da due Istituti Credito Bancario.
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