Riassunto analitico
L’elaborato discute delle caratteristiche che hanno contrassegnato lo sviluppo industriale della citta di Forlì, durante i primi anni Cinquanta del Ventesimo secolo. Per affrontare il tema nel suo complesso, occorre introdurre quelle che saranno le fondamenta su cui poggerà l’edificio economico, il suo contesto peculiare, i tratti differenti e comuni rispetto alle tappe ideali. Si dimostrerà, auspico con chiarezza, che gli elementi sociali e politici che segnarono il periodo, che intercorre tra metà del Diciannovesimo secolo ed il secondo Dopoguerra, furono la palestra entro la quale si fonderà uno sviluppo del tutto particolare. La società forlivese di metà Ottocento, in bilico tra modernità ed antico regime, sarà il laboratorio entro il quale prenderanno vita le prime botteghe di tipo artigianale, i primi tentativi di costruzione di una borghesia che sia degna di questo nome. L’agricoltura rimase saldamente la principale attività economica nel forlivese per lungo tempo. La mezzadria era il contratto principe che regolava i rapporti umani, in questo mondo cristallizzato su equilibri secolari. La stabilità del nesso, con la meccanizzazione che avanzava, l’introduzione di colture più legate al mercato e l’espansione dell’indebitamento, fu minata e nacquero le prime agitazioni. Con la prima guerra mondiale, un evento certamente centrale, per la costruzione dell’individuo moderno, Forlì affrontava l’entrata nella società di massa. Fu cataclismatico per la cittadinanza che si trovava al fronte, ed altrettanto per chi a casa assaporava la militarizzazione della produzione. Quelli del fascismo furono anni assolutamente particolari, per quella che era pur sempre la terra del duce. Gli effetti furono ampi e dirompenti in alcuni settori, fragili e temporanei in altri. La città che si trovava alle soglie del secondo conflitto mondiale, era economicamente irriconoscibile. Gli anni Venti e Trenta, furono per la città, un periodo di grandi movimenti. Il periodo vide due fenomeni particolari dal punto di vista industriale: una forma di lavoro obbligatorio che progressivamente si impose e la difesa delle fabbriche da parte dei lavoratori stessi. La ricostruzione lenta e difficile che seguì la fine del conflitto, lasciò col tempo spazio ad una industria leggera che saprà coniugare i due aspetti privilegiati del forlivese. Un’agricoltura specializzata e consapevole negli anni Cinquanta, farà da traino ad un’industria di tipo tradizionale frammentata e non certo travolgente ma capace di un equilibrio che pochi hanno saputo sviluppare così bene.
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Abstract
The paper discusses the characteristics that marked the industrial development of the city of Forlì, during the early fifties of the twentieth century.
To address the issue as a whole, it is necessary to introduce what will be the foundations on which the economic edifice will rest, its peculiar context, the different and common traits with respect to the ideal stages.
It will be demonstrated, I hope clearly, that the social and political elements that marked the period, which elapses between the mid-nineteenth century and the second post-war period, were the gym within which a very particular development will be founded.
The Forlì society of the mid-nineteenth century, poised between modernity and the ancient regime, will be the laboratory within which the first craft shops will come to life, the first attempts to build a bourgeoisie that is worthy of the name.
Agriculture remained firmly the main economic activity in Forlì for a long time. Sharecropping was the main contract that regulated human relationships, in this world crystallized on secular balances.
The stability of the nexus, with the mechanization that was advancing, the introduction of crops more linked to the market and the expansion of indebtedness, was undermined and the first agitations were born.
With the First World War, a certainly central event for the construction of the modern individual, Forlì faced entry into mass society. It was cataclysmic for the citizens who were at the front, and equally for those at home who savored the militarization of production.
Those of fascism were absolutely special years, for what was still the land of the duce. The effects were wide and disruptive in some areas, fragile and temporary in others.
The city that was on the threshold of the Second World War, was economically unrecognizable. The twenties and thirties were for the city, a period of great movements.
The period saw two particular phenomena from the industrial point of view: a form of compulsory work that gradually imposed itself and the defense of the factories by the workers themselves.
The slow and difficult reconstruction that followed the end of the conflict, left space over time to a light industry that will be able to combine the two privileged aspects of Forlì. A specialized and conscious agriculture in the fifties, will be the driving force behind a traditional industry fragmented and certainly not overwhelming but capable of a balance that few have been able to develop so well.
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