Riassunto analitico
La metafisica islamica, il Vedanta e la sintesi del principe Muḥammad Dārā Šikōh La tesi verte su un’opera del principe moghul Muḥammad Dārā Šikōh, La congiunzione dei due oceani, in cui l’autore delinea le convergenze fra il misticismo musulmano e quello hindu. La tesi si apre con un inquadramento storico, fornendo le principali notizie sulla dinastia moghul, dalla sua fondazione, avvenuta nel XVI secolo, alla sua estinzione, intervenuta nel XIX. Segue un paragrafo dedicato esclusivamente alla vita di Muḥammad Dārā Šikōh, in cui si dà particolare rilievo ai suoi contatti con il sufismo e con il misticismo hindu; questo risulta necessario per comprendere come mai abbia ideato un’opera di confronto come La congiunzione dei due oceani. Il paragrafo successivo approfondisce una dottrina cardine per l’esperienza dell’autore, la waḥdat al-wuǧūd, l’unicità dell’Essere, che qui viene brevemente delineata nel suo contenuto e nella sua tradizione. I paragrafi seguenti presentano la storia, i principali insegnamenti e i maggiori esponenti degli ordini sufi più rilevanti nella vita del principe: la Qādiriyya, la Naqšbandiyya e la Čištīyya. Ne “L’ambiente socio-culturale”, il paragrafo successivo, vengono delineate le caratteristiche sociali, culturali e religiose dell’ambiente in cui si muoveva Muḥammad Dārā Šikōh, in modo da cogliere la peculiarità della sua opera, collocandola nel tessuto intellettuale dell’epoca, senza sovrapporre concetti tipici del mondo occidentale cristiano. Avendo più volte fatto cenno ai pellegrinaggi ai mausolei sufi, il paragrafo seguente dà alcune notizie sulla loro tradizione nell’India contemporanea, fornendo dettagli sui riti, le credenze, i contatti tuttora esistenti tra musulmani e hindu. Prima di affrontare direttamente La congiunzione dei due oceani, vengono brevemente presentate altre due opere dell’autore, la Safinat al-awliyā, una raccolta di biografie di santi musulmani, e il Sirr-i akbar, la traduzione in persiano che Dārā Šikōh commissionò di cinquanta Upaniṣad e che, tramite Anquetil-Duperron, fece conoscere la religione del subcontinente indiano all’Europa e a Schopenhauer. Nel paragrafo successivo, dunque, si presenta un riassunto commentato dell’opera cardine di questa tesi, approfondendo alcuni concetti della religione musulmana e di quella hindu presentati dall’autore. La tesi si conclude con un paragrafo sulla storia e gli insegnamenti del Buddhismo theravada, una tradizione nata in seno all’Hinduismo che presenta numerose coincidenze anche con la tradizione mistica musulmana. In conclusione, l’approfondimento degli aspetti principali della mistica musulmana, di quella buddhista e, in minor grado, di quella hinduista porta a evidenziare, al di là delle differenze di culto più esteriori, innegabili convergenze di fondo.
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