Riassunto analitico
In seguito alla necessità delle imprese di essere presenti sullo scacchiere dei mercati internazionali, le forme di collaborazione tra aziende a livello internazionale sono notevolmente aumentate dagli anni novanta ad oggi, e rappresentano una soluzione interessante per raggiungere i mercati esteri e per far sì che le imprese siano sempre più in grado di garantire il cosiddetto “valore aggiunto” ai propri dipendenti e, più in generale, ai cittadini del mondo. Tuttavia queste forme di partnership strategiche, nonostante risultino potenziali armi per il raggiungimento del vantaggio competitivo, presentano rischi e problemi non banali riguardo all’integrazione e alla convivenza delle aziende partner. Lo studente laureando in Management Internazionale Giacomo Beltrami e Giuseppe Nardin, professore ordinario della facoltà di economia “Marco Biagi” dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, focalizzano la loro attenzione sugli strumenti di controllo formale e sociale e sulla fiducia, visti come mezzi per gestire i rapporti tra le aziende nelle alleanze strategiche internazionali, oltre che sui rischi, che gli strumenti di controllo si propongono di arginare, riscontabili in questo tipo di soluzioni strategiche. In modo particolare viene analizzato l’interplay tra questi strumenti di governance e come il bilanciamento nell’impiego dell’uno o dell’altro strumento di gestione dell’alleanza sia in grado di contribuire in maniera determinante al successo piuttosto che al fallimento del processo d’internazionalizzazione di molte aziende. Viene aperto un capitolo sulla situazione dei mercati emergenti, sempre più spesso meta di investimenti da parte della aziende occidentali, e su come l’aspetto culturale risulti rilevante sulle scelte in merito al controllo e alla fiducia in determinati contesti. La fiducia risulta essere un elemento importantissimo, assolutamente rilevante quando mancano sia condizioni di trasparenza sia una precisa conoscenza in merito alla benevolenza ed ai mezzi della controparte. Il controllo formale viene indicato come strumentale al monitoraggio dei processi e dei risultati, ma anche come potenzialmente controproducente là dove la cultura d’origine di un’impresa rifiuti l’imposizione di un rigido controllo. Il social control viene individuato come uno strumento rilevante affinché si instauri la fiducia tra le imprese, soprattutto quando la forma di collaborazione consiste in una joint venture internazionale, ovvero in una partnership molto coinvolgente per le imprese.
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Abstract
In seguito alla necessità delle imprese di essere presenti sullo scacchiere dei mercati internazionali, le forme di collaborazione tra aziende a livello internazionale sono notevolmente aumentate dagli anni novanta ad oggi, e rappresentano una soluzione interessante per raggiungere i mercati esteri e per far sì che le imprese siano sempre più in grado di garantire il cosiddetto “valore aggiunto” ai propri dipendenti e, più in generale, ai cittadini del mondo. Tuttavia queste forme di partnership strategiche, nonostante risultino potenziali armi per il raggiungimento del vantaggio competitivo, presentano rischi e problemi non banali riguardo all’integrazione e alla convivenza delle aziende partner. Lo studente laureando in Management Internazionale Giacomo Beltrami e Giuseppe Nardin, professore ordinario della facoltà di economia “Marco Biagi” dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, focalizzano la loro attenzione sugli strumenti di controllo formale e sociale e sulla fiducia, visti come mezzi per gestire i rapporti tra le aziende nelle alleanze strategiche internazionali, oltre che sui rischi, che gli strumenti di controllo si propongono di arginare, riscontabili in questo tipo di soluzioni strategiche. In modo particolare viene analizzato l’interplay tra questi strumenti di governance e come il bilanciamento nell’impiego dell’uno o dell’altro strumento di gestione dell’alleanza sia in grado di contribuire in maniera determinante al successo piuttosto che al fallimento del processo d’internazionalizzazione di molte aziende. Viene aperto un capitolo sulla situazione dei mercati emergenti, sempre più spesso meta di investimenti da parte della aziende occidentali, e su come l’aspetto culturale risulti rilevante sulle scelte in merito al controllo e alla fiducia in determinati contesti. La fiducia risulta essere un elemento importantissimo, assolutamente rilevante quando mancano sia condizioni di trasparenza sia una precisa conoscenza in merito alla benevolenza ed ai mezzi della controparte. Il controllo formale viene indicato come strumentale al monitoraggio dei processi e dei risultati, ma anche come potenzialmente controproducente là dove la cultura d’origine di un’impresa rifiuti l’imposizione di un rigido controllo. Il social control viene individuato come uno strumento rilevante affinché si instauri la fiducia tra le imprese, soprattutto quando la forma di collaborazione consiste in una joint venture internazionale, ovvero in una partnership molto coinvolgente per le imprese.
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