Riassunto analitico
Il carcinoma dell’ovaio è una malattia estremamente aggressiva e rappresenta la più comune causa di morte tra le neoplasie ginecologiche per la grande capacità di disseminazione intraperitoneale e resistenza alla chemioterapia. I carcinomi epiteliali, che derivano dall’epitelio celomatico o mesotelio modificato, rappresentano il 90% delle neoplasie maligne dell’ovaio. Sono un gruppo eterogeneo con una elevata variabilità nell’aspetto morfologico, nelle manifestazioni cliniche e nella presenza di alterazioni genetiche. Gli istotipi più frequenti comprendono i carcinomi sierosi, mucinosi ed endometrioidi. L’obiettivo del progetto è quello di giungere ad una migliore comprensione della formazione di queste neoplasie e ad una più precisa classificazione dei differenti tipi istologici, analizzando un grande numero di geni da noi selezionati e implicati in importanti funzioni cellulari, che riteniamo avere un ruolo nello sviluppo della patologia. Alcuni di questi geni inoltre potrebbero assumere il ruolo di nuovi marcatori molecolari ed essere utilizzati per la previsione dell’evoluzione clinica e lo sviluppo di nuove terapie in accordo con la biologia del tumore. Il nostro studio è condotto su un centinaio di casi comprendenti i carcinomi sierosi, mucinosi ed endometrioidi e utilizzando come controllo 17 casi di tessuto ovarico non neoplastico. I tessuti sono stati analizzati con una tecnica nuova, MLM (Methylation-Ligation dependent Macroarray), per valutare il profilo di metilazione del Dna dei promotori dei geni candidati ( oncosoppressori e oncongeni). La metodica MLM ha evidenziato che il profilo di metilazione dei diversi gruppi di neoplasie risulta differente rispetto al gruppo dei controlli normali. Alcuni geni selezionati mostrano un aumento della metilazione ed altri una diminuzione in tutti i tipi istologici di neoplasie ovariche studiate. Per uno di questi, hTERT, il livello di metilazione è inferiore per i carcinomi sierosi rispetto agli altri istotipi analizzati. Per convalidare i dati è stato eseguito un pirosequenziamento, un metodo di analisi quantitativa per stimare la percentuale di metilazione dei campioni che ha confermato i risultati ottenuti con la tecnica MLM. Questi primi risultati suggeriscono una patogenesi differente per i carcinomi sierosi che hanno un comportamento clinico più aggressivo e una minore risposta al trattamento farmacologico. Una accurata caratterizzazione molecolare potrebbe essere perciò importante per l’applicazione di programmi specifici di follow-up e di trattamenti terapeutici aventi come bersaglio i geni alterati nelle pazienti affette da carcinomi dell’ovaio.
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