Riassunto analitico
La presente tesi ha quale obiettivo principale quello di affrontare il tema della tutela della salute tra competenze statali e regionali. Il primo capitolo prende le mosse da una breve ricostruzione dell’evoluzione storica della sistema sanitario italiano, al fine di mettere in evidenza le innovazioni introdotte dalla Carta costituzionale e dalla legge 23 dicembre 1978, n. 833. Nel secondo capitolo, si analizzano le due distinte riforme degli anni Novanta che, a distanza di meno sette anni tra loro, hanno revisionato profondamente il sistema sanitario, dando avvio ai processi di regionalizzazione e privatizzazione. L’elaborato si incentra poi sulla decisiva svolta impressa alla tutela della salute dalla riforma del Titolo V della Costituzione, quindi sulla nuova delimitazione delle competenze legislative tra Stato e Regioni e le relative interferenze. Si apre poi un capitolo dedicato al finanziamento del Servizio sanitario nazionale. In proposito, si analizzano la legge 5 maggio 2009, n. 42 e il conseguente d. lgs. n. 68 del 2011, i quali hanno vita al c.d. federalismo sanitario. Sono altresì oggetto di approfondimento il tema dei piani di rientro e del commissariamento, che costituiscono una particolare forma di ingerenza dello Stato nell’autonomia legislativa delle Regioni. L’elaborato affronta infine il tema dell’emergenza sanitaria da Covid-19, incentrandosi sulle relazioni intercorse tra Stato e Regioni nelle diverse fasi di gestione della crisi, alo scopo di verificare se il concreto funzionamento dei rapporti interistituzionali durante l’emergenza abbia effettivamente rispettato il principio della leale collaborazione necessario per il buon funzionamento di un sistema di governo multilivello. In tale contesto, si pongono a confronto due modelli di sanità particolarmente colpiti dall’epidemia, la Lombardia e il Veneto, e le loro rispettive strategie sanitarie, a testimonianza di come diverse governance possano influire sulla gestione di situazioni di emergenza.
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