Riassunto analitico
La recente pandemia di SARS-CoV-2 (Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2) ha portato alla luce la necessità di avere dispositivi per la diagnostica di infezioni virali veloci, affidabili, economici e che non richiedano personale altamente specializzato per lo svolgimento, secondo il criterio ASSURED dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nella letteratura scientifica, recentemente, sono già stati sviluppati immunosensori e genosensori per il riconoscimento di virus in campioni biologici che garantiscono una specificità verso un particolare patogeno. Lo scopo della ricerca in cui questo lavoro di Tesi si inserisce è sviluppare un dispositivo point of care che sia in grado di riconoscere la presenza di SARS-CoV-2 in un campione di liquido nasofaringeo od orofaringeo in un tempo breve, senza la necessità di strumenti costosi e senza l’intervento di figure altamente specializzate. Il dispositivo, oltre al riconoscimento di SARS-CoV-2, sarà in grado di distinguerlo da altri virus, quali coronavirus influenzali, il virus della parainfluenza ed altri, grazie a sonde dislocate topograficamente in parti del sensore. In particolare, l’internato di Tesi si è concentrato sulla ricerca di un protocollo di funzionalizzazione del genosensore che permetta di riconoscere il genoma target in modo specifico. Per aumentare selettività e specificità del responso, sono state confrontate le prestazioni date da diversi nanomateriali, come grafene e grafene funzionalizzato, cercando di ottenere un ancoraggio stabile del frammento sonda. Sono stati inoltre variati alcuni parametri durante la funzionalizzazione, tra cui tempi, concentrazioni, soluzioni tampone utilizzate e pH per migliorare la specificità di riconoscimento. Questa fase di ottimizzazione è stata svolta utilizzando Parvovirus B19, in quanto è un virus già conosciuto e ben caratterizzato, con genoma a singolo filamento e con modalità di trasmissione tramite droplet respiratori come SARS-CoV-2.
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