Riassunto analitico
La locuzione “investigazioni sulla scena del crimine” consta di numerose e diversificate attività che coinvolgono molteplici tipologie di persone: la polizia giudiziaria, che ha il compito di accedere in prima istanza sulla scena del crimine e di fare in modo che lo stato dei luoghi e delle cose non subisca alcuna modificazione; il medico legale, che dovrà effettuare i preliminari accertamenti sul cadavere per determinare fin da subito quale potrebbe essere la causa della morte e l’intervallo di tempo indicativo trascorso tra il decesso e il ritrovamento del cadavere, nonché determinare se si tratti di omicidio, suicidio o morte accidentale, determinazioni che poi potranno trovare conferma dall’autopsia e dagli esami di laboratorio; gli operatori di polizia scientifica che devono repertare le tracce biologiche e non biologiche che vengono riscontrate sulla scena. È noto come la tecnologia negli utili anni ha fatto enormi progressi e ha contribuito a fornire agli operatori della scena del crimine nuove strumentazioni e possibilità di miglioramento nei rilievi. Alla luce dell’esperienze medico-legali nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Francia, paesi che dispongono di un sistema medico-legale efficacie e operativo, e passando attraverso un’attenta analisi delle attività che polizia giudiziaria (soprattutto in relazione alle incertezze dettate dal nostro codice di procedura penale), medico legale e operatori della scena del crimine possono compiere, la tesi vuole dimostrare che la scena del crimine è un ambiente in cui è doveroso un intervento attento, accurato e veloce mentre in Italia è spesso vittima delle inefficienze, dell’inadeguatezza e della mancanza del personale che dovrebbe operarvi. Interessanti proposte di miglioramento sono provenute in sede parlamentare ma non hanno ancora trovato attuazione.
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