Riassunto analitico
La seguente tesi, intitolata "Gli accordi prematrimoniali", ha ad oggetto l’analisi del disegno di legge n. 1151 del 19 Marzo 2019 rubricato "Delega al Governo per la revisione del Codice Civile", attraverso la quale, il legislatore tenta di inserire, all’interno dell’ordinamento italiano, una disciplina ad hoc inerente i patti preventivi stipulati al fine di regolare l’assetto dei rapporti patrimoniali e personali in vista di un eventuale crisi coniugale. La stesura dell’elaborato ha avuto inizio a partire dall’esame delle prime forme di definizione contrattuale di risoluzione della crisi familiare nel diritto romano attuate mediante l’utilizzo dell’istituto della dote per poi focalizzarsi nello studio del passaggio, a seguito della Riforma del diritto di famiglia introdotta con la L. n. 151 del 19 Maggio del 1975, dalla concezione istituzionale a quella costituzionale della famiglia. Successivamente, sono stati messi in luce i vari orientamenti giurisprudenziali e dottrinali relativi alla validità o meno degli accordi in questione ponendo attenzione ai limiti che l’autonomia privata incontra nell’ambito familiare. Il capitolo terzo, cuore della ricerca, si concentra sull’esame, in un primo momento, dei precedenti tentativi di proposta per poi giungere a verificare nel dettaglio l’attuale Proposta di legge mediante l’analisi del nuovo art. 162 bis c.c. L’obiettivo di tale tesi è quello di sottolineare quali possano essere, non solo le finalità, ma anche le conseguenze, in caso di accoglimento, della relativa Proposta e di evidenziare come si registri, sempre più frequentemente, la necessità di avvalorare l’autonomia negoziale dei coniugi fino al punto di voler richiedere l’introduzione di patti prematrimoniali. In conclusione, in un’ottica comparatistica, si affrontano come i vari ordinamenti stranieri, come quello americano incentrato sui c.d. "Prenuptial agremeents", abbiano da tempo disciplinato e ritenuto valide queste intese.
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