Riassunto analitico
Esattamente a 10 anni dalle vicende che portarono alla creazione delle new-co di Pomigliano e Mirafiori ed alla seguente uscita dal sistema contrattuale e di relazioni industriali di Federmeccanica, la fisionomia del contratto aziendale del gruppo Fiat, ora FCA, è sensibilmente cambiata. E ciò non solo all’esito di un percorso istituzionale e organizzativo che, accompagnando il processo di ristrutturazione globale del gruppo, in funzione di implementare i canoni del WCM, ha portato al perfezionamento di un sistema contrattuale su misura, in buona sostanza, dell’intero comparto auto nel nostro paese. Ma anche in ragione della evoluzione degli specifici contenuti normativi dell’accordo e degli assetti contrattuali che, dieci anni più tardi, ne scaturiscono. Di fianco alle più note e controverse clausole funzionali alla esigibilità e all’efficienza degli impianti, si articola infatti un complesso equilibrio normativo che, dal welfare alla retribuzione incentivante, dalla classificazione del lavoro alla sicurezza degli impianti, da vita a un sistema organizzativo e produttivo tra i più innovativi al mondo. Tale per cui la rilevanza di questa o di quella clausola derogatoria, che tanto ha preoccupato la dottrina che scrupolosamente si è occupata del tema nell’ultimo decennio, perde di significato se non viene accostata e relativizzata al contesto in cui si inserisce, caratterizzato, oggi, da una dinamica di scambio più ampia e lungimirante della mera previsione di singoli trattamenti più o meno favorevoli ai lavoratori. A latere delle considerazioni appena svolte, va peraltro messo in evidenza il parallelo percorso di avvicinamento al modello delle relazioni industriali in FCA intrapreso dal CCNL dell’industria metalmeccanica a partire dal rinnovo del 2016. Un percorso innanzitutto culturale che, lungi dall'essere concluso, punta nella direzione di riconoscere una maggiore autonomia funzionale al contratto aziendale e ad ampliare i termini dello scambio negoziale a equilibri più lungimiranti, improntati alla fiducia e alla partecipazione più che ai rapporti di forza e al conflitto. In questo scenario, che il presente lavoro di tesi intende indagare, si avverte l’esigenza di una rilettura del caso FCA utile a mettere in luce due aspetti: analizzare i contenuti normativi del CCSL molto spesso trascurati dalla letteratura, più interessata a enfatizzare le clausole derogatorie dell’accordo; confrontare il contenuto del CCSL del gruppo FCA con quello del CCNL metalmeccanici al fine di misurare analogie e divergenze normative tra i due modelli.
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