Riassunto analitico
Background: l'apprendimento autodiretto (Self Directed Learning, SDL) è definito come un processo attraverso cui la persona decide e gestisce lo sviluppo del proprio apprendimento con o senza l'aiuto di terzi. In sanità, lo sviluppo di buone capacità di SDL è una priorità in un’ottica di long life learning, e in tal processo i formatori in infermieristica svolgono un ruolo chiave. Con questo fine si sviluppa l’esperienza formativa “Open Lab”: piccoli gruppi di studenti del CdL in Infermieristica che svolgono, adiuvati da uno studente del CdL Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche (SIO), una serie di esercitazioni pratiche che rispondo ai bisogni formativi del gruppo stesso. Obiettivo: descrivere la ricaduta dell’Open Lab sulla capacità di SDL sia degli studenti del CdL Triennale in qualità di discenti, sia degli studenti del SIO in qualità di docente/discente Disegno: Studio descrittivo correlazione quasi sperimentale pre-post, monocentrico, quali-quantitativo Campione: il reclutamento è avvenuto tra due gruppi di studenti: 1) studenti del CdL Triennale che hanno partecipato ad almeno una sessione di Open Lab; 2) gli studenti del SIO che hanno svolto il tirocinio in formazione presso il CdL Triennale. Materiali e metodi: a entrambi i gruppi è stata somministrata la Self Rating Scale for Self-Directed Learning (SRSSDL-ita) per valutare il livello basale della competenza di SDL (T0). Entrambi i gruppi sono poi stati esposti all’intervento formativo Open Lab e infine sono stati sottoposti a una seconda somministrazione dello stesso strumento (T1). Si sono confrontati tramite t-Test gruppi omogenei in tempi diversi per individuare differenze nella capacità di SDL, associando il Cohen’s d per valutare l’impatto dell’intervento. Infine, si è eseguito un confronto tra i due gruppi tramite t Student. I dati qualitativi sono stati raccolti, seguendo i criteri della Standards for Reporting Qualitative Research (SRQR), con interviste individuali agli studenti SIO. L’analisi dei risultati è stata svolta in modo indipendente dall’autrice e dal secondo ricercatore. Risultati: nel gruppo SIO sono migliorate la capacità di esprimere liberamente le proprie idee (t(6) 4.47, p 0.02, d 2) e la percezione dell’apprendimento come sfida (t(6) 2.74, p 0.07, d 1.22), mentre è diminuita la frequenza della scrittura riflessiva (t(6) -2.67, p 0.07, d 1.19) ed è peggiorata la percezione dell’utilità dell’apprendimento interattivo (t(6) -3.87, p 0.02, d 1.73). Nel gruppo dei discenti si rilevano risultati positivi nella capacità di mantenere un’apertura mentale nei confronti di punti di vista differenti (t(24) 1.7, p 0.03, d 0.78), nelle modalità di apprendimento (t(24) 1.30, p 0.07, d 0.59) e nell’uso delle mappe concettuali (t(24) 1.30, p 0.07, d 0.60). Il confronto tra i due gruppi sottolinea un’unica differenza nell’area delle attitudini (t(14) -2.56, p 0.04, d 1) a favore del gruppo discenti. I risultati qualitativi evidenziano come l’esperienza dei singoli docenti/discenti sia stata improntata ai principi del SDL: i partecipanti hanno infatti individuato le proprie carenze conoscitive e individuato e reperito le risorse materiali e umane utili; l’attività formativa è stata co-costruita dinamicamente con i discenti, il cui feedback positivo è stato un elemento centrale per l’autovalutazione finale. Sono stati riportati effetti positivi sulla gestione dell’aspetto emotivo legato all’insegnamento. Conclusioni: la bassa adesione degli studenti del CdL (13,9%) ha verosimilmente influenzato i dati quantitativi riscontrati. Le rilevazioni positive e negative sono però meritevoli di ulteriori approfondimenti, in quanto mettono in luce ampi spazi di ricerca. L’analisi fenomenologica sottolinea una forte correlazione tra l’intervento e le capacità di SDL.
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