Riassunto analitico
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, ormai dal 2010, promuove e raccomanda programmi di educazione interprofessionale. Nelle realtà clinica è usuale vedere come gli infermieri, in modo informale, insegnino agli studenti di Medicina e Chirurgia e ai medici in formazione specialistica procedure a carattere prevalentemente pratico. Dall’analisi della letteratura si evince che il contributo alla formazione dei medici da parte degli infermieri è poco analizzato e poco compreso e buona parte di questi indaga soltanto la trasmissione informale dei contenuti, escludendo quella in ambito universitario. Lo scopo di questo studio è stato valutare l’efficacia di un intervento didattico condotto da formatori infermieri a studenti di Medicina e Chirurgia in università fosse più efficace per l’apprendimento di procedure sanitarie, rispetto un intervento didattico sui medesimi contenuti che non prevedeva la presenza di infermieri formatori e condotto con metodologie diverse ai discenti del medesimo corso di laurea. Sono state inoltre indagate le esperienze, i vissuti e le opinioni degli studenti a cui è stato erogato l’intervento formativo. E' stato condotto uno studio quasi-sperimentale a metodi misti monocentrico dopo approvazione del protocollo da parte del Comitato Etico Area Vasta Emilia Nord. Il gruppo sperimentale (IG) è stato composto dalla coorte di studenti del terzo anno al corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, sede di Modena; il gruppo di controllo (CG), invece, è stato formato dagli studenti del quinto anno del medesimo corso di studi. L’IG ha ricevuto un intervento formativo constante di lezione teorica e pratica riguardante procedure sanitarie di competenza comune al profilo professionale del medico e dell’infermiere. Gli studenti del CG a causa della situazione pandemica nell’anno accademico 2020/2021 non hanno potuto ricevere l’intervento formativo, ma hanno studiato i contenuti tramite una dispensa online. Sono state valutate le conoscenze teoriche e la self-confidence percepita utilizzando due questionari prima e dopo le lezioni didattiche fornite da formatori infermieri nel IG e a inizio anno accademico nel CG. Inoltre, è stato condotto un Focus Group su base volontaria con sette dei discenti del III anno di corso, per indagare i vissuti esperienziale e le opinioni riguardo la presenza di un docente infermiere nelle aule dell’università di Medicine e ChirurgiaIn totale sono stati reclu. tati 241 studenti, 141 per l’IG(IG) e 100 per il CG. Dalle analisi dei dati risulta una differenza statisticamente significativa tra i punteggi medi del test di conoscenze nel pre- e nel -post test nel IG (t(140)=-26.924, p<.001) e i punteggi medi nel CG (t(240)=-15.962, p<.001). Sono inoltre emerse differenze statisticamente significative nel test self-confidente nel IG prima e dopo l’intervento formativo (t(149)=-32,222, p<.001) e nel confronto con il CG (t(240)=-14.845, p<.001). Dall’analisi del Focus Group sono emerse quattro macro-tematiche e undici sotto-tematiche ad esse appartenenti che descrivono il punto di vista degli studenti sull’intervento formativo. L’intervento formativo da parte di un docente infermiere agli studenti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia risulta efficace nell’apprendimento degli studenti, aumentando le loro conoscenze e la Self-Confidence, confermando ciò che gli studi internazionali affermano sui programmi di educazione interprofessionale. Tale risultato sembrerebbe indipendente dalle differenze di esperienza di tirocinio tra i due gruppi. Gli studenti hanno inoltre manifestato molto entusiasmo per la metodologia didattica adottata e sulla presenza di docenti infermieri nella trasmissione di contenuti. Ulteriori studi sono necessari per confermare questi risultati, anche se molteplici possono essere le prospettive future
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