Riassunto analitico
L’argomento su cui verte la tesi è la riorganizzazione dell’assistenza territoriale e l’implementazione della rete dei Centri di Assistenza per l’Urgenza (CAU) nell’Ausl di Reggio Emilia. Il progetto trae origine dalla necessità di fronteggiare due problemi sempre più complessi che le Aziende Sanitarie si trovano costrette ad affrontare in questo particolare momento storico: in primis la carenza di personale (sia medico che infermieristico), che, associata all’abbandono da parte dei professionisti dei setting di lavoro più esposti (Pronto Soccorso e 118), sta creando forti ripercussioni sull’organizzazione dei servizi; il secondo è la presenza di un numero notevole di accessi impropri ai servizi di emergenza e accettazione, determinando così il cosiddetto “overcrowding” (sovraffollamento). Per rispondere a questa situazione la regione Emilia-Romagna, alla luce delle nuove opportunità date dall’attuazione del DM 70/2015 e dal recente DM 77/2022, ha avviato un percorso di riorganizzazione dell’emergenza urgenza, per garantire al cittadino una presa in carico che sia improntata al rafforzamento della rete di prossimità per le prestazioni di bassa criticità, e della rete di emergenza per gli interventi ad alta complessità e tempo dipendenti. Fondamentali sono, infatti, i riferimenti normativi citati, cui si aggiunge la Delibera della Giunta Regionale n. 1206 del 17/07/2023, attraverso la quale sono state definite le “Linee di indirizzo alle Aziende Sanitarie per la Riorganizzazione della Rete dell’Emergenza Urgenza in Emilia-Romagna”. Anche l’Azienda USL di Reggio Emilia ha avviato il progetto di implementazione dei CAU per ovviare ai problemi sopra descritti e garantire una migliore qualità di assistenza sanitaria alla cittadinanza. I CAU sono strutture territoriali destinate alla gestione delle urgenze sanitarie a bassa complessità clinico assistenziale che garantiscono, oltre alle prestazioni erogate dalla Continuità Assistenziale, prestazioni non complesse attualmente erogate nei Punti di Primo Intervento (PPI) e nei Pronto Soccorso. Essi hanno come riferimento un Ospedale Polispecialistico o Distrettuale con garanzia di accessibilità e tempestività di cure e continuità dei percorsi assistenziali; dispongono di competenze clinico-assistenziali e strumentali in grado di fornire risposta ai problemi e ai bisogni di carattere acuto di modesta entità e alle situazioni di minore criticità e bassa complessità. Costituiscono punto di riferimento dei servizi territoriali in un’ottica di prossimità e capillarità e mantengono modalità ed interfacce organizzative con i DEA di I e II livello, la COE118, il NEA 116117, le COT, i MMG, i PLS e le UCA (Unità di Continuità Assistenziale). L’acceso ai Centri di Assistenza per l’Urgenza è preferibile che venga filtrato dal NEA 116117 o in seguito a valutazione da parte di MMG/PLS, di medici di Pronto Soccorso che possano valutare se il bisogno di salute espresso dal paziente possa trovare risposta nel CAU. Ad ogni modo sarà possibile anche l’accesso diretto in autopresentazione. È inoltre indispensabile attuare un percorso di formazione specifica per il personale dei CAU (sia medico che infermieristico) coinvolto in questo nuovo setting professionale, caratterizzato da modalità di lavoro del tutto diverse e innovative.
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Abstract
L’argomento su cui verte la tesi è la riorganizzazione dell’assistenza territoriale e l’implementazione della rete dei Centri di Assistenza per l’Urgenza (CAU) nell’Ausl di Reggio Emilia.
Il progetto trae origine dalla necessità di fronteggiare due problemi sempre più complessi che le Aziende Sanitarie si trovano costrette ad affrontare in questo particolare momento storico: in primis la carenza di personale (sia medico che infermieristico), che, associata all’abbandono da parte dei professionisti dei setting di lavoro più esposti (Pronto Soccorso e 118), sta creando forti ripercussioni sull’organizzazione dei servizi; il secondo è la presenza di un numero notevole di accessi impropri ai servizi di emergenza e accettazione, determinando così il cosiddetto “overcrowding” (sovraffollamento).
Per rispondere a questa situazione la regione Emilia-Romagna, alla luce delle nuove opportunità date dall’attuazione del DM 70/2015 e dal recente DM 77/2022, ha avviato un percorso di riorganizzazione dell’emergenza urgenza, per garantire al cittadino una presa in carico che sia improntata al rafforzamento della rete di prossimità per le prestazioni di bassa criticità, e della rete di emergenza per gli interventi ad alta complessità e tempo dipendenti. Fondamentali sono, infatti, i riferimenti normativi citati, cui si aggiunge la Delibera della Giunta Regionale n. 1206 del 17/07/2023, attraverso la quale sono state definite le “Linee di indirizzo alle Aziende Sanitarie per la Riorganizzazione della Rete dell’Emergenza Urgenza in Emilia-Romagna”.
Anche l’Azienda USL di Reggio Emilia ha avviato il progetto di implementazione dei CAU per ovviare ai problemi sopra descritti e garantire una migliore qualità di assistenza sanitaria alla cittadinanza. I CAU sono strutture territoriali destinate alla gestione delle urgenze sanitarie a bassa complessità clinico assistenziale che garantiscono, oltre alle prestazioni erogate dalla Continuità Assistenziale, prestazioni non complesse attualmente erogate nei Punti di Primo Intervento (PPI) e nei Pronto Soccorso. Essi hanno come riferimento un Ospedale Polispecialistico o Distrettuale con garanzia di accessibilità e tempestività di cure e continuità dei percorsi assistenziali; dispongono di competenze clinico-assistenziali e strumentali in grado di fornire risposta ai problemi e ai bisogni di carattere acuto di modesta entità e alle situazioni di minore criticità e bassa complessità. Costituiscono punto di riferimento dei servizi territoriali in un’ottica di prossimità e capillarità e mantengono modalità ed interfacce organizzative con i DEA di I e II livello, la COE118, il NEA 116117, le COT, i MMG, i PLS e le UCA (Unità di Continuità Assistenziale).
L’acceso ai Centri di Assistenza per l’Urgenza è preferibile che venga filtrato dal NEA 116117 o in seguito a valutazione da parte di MMG/PLS, di medici di Pronto Soccorso che possano valutare se il bisogno di salute espresso dal paziente possa trovare risposta nel CAU. Ad ogni modo sarà possibile anche l’accesso diretto in autopresentazione.
È inoltre indispensabile attuare un percorso di formazione specifica per il personale dei CAU (sia medico che infermieristico) coinvolto in questo nuovo setting professionale, caratterizzato da modalità di lavoro del tutto diverse e innovative.
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