Riassunto analitico
Abstract Indice 1. Introduzione 2. Definizioni Ostetriche 3. Revisione della letteratura 4. Protocollo di ricerca 5. Risultati 6. Discussione 7. Conclusione 8. Bibliografia Allegato 1.: Scheda di monitoraggio delle malposizioni fetali. Introduzione: Non esiste la prova di un’unica posizione favorevole durante il travaglio, soprattutto quando il secondo stadio del travaglio è complicato da una malposizione fetale. Lo studio elaborato è volto a definire quale sia la strategia migliore da adottare per risolvere una malposizione della testa fetale a dilatazione completa. Obiettivi: Questo progetto ha l’obiettivo di analizzare le posizioni consigliate dalle Ostetriche per la correzione delle malposizioni fetali (occipito-posteriore, asinclitismo) durante il secondo stadio del travaglio in relazione agli esiti del parto. Materiali e Metodi: Dopo una approfondita ricerca delle evidenze in letteratura circa le posizioni materne per risolvere una malposizione della testa fetale, è stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo presso l’U.O. di Ostetrica dell’Ospedale S. M. delle Croci di Ravenna includendo i dati relativi ai parti avvenuti dal 01/04/2022 al 31/10/2022 in cui fosse presente una diagnosi ecografica di malposizione della testa fetale durante il secondo stadio del travaglio. I tempi del travaglio sono stati codificati definendo i valori oltre i quali riteniamo i tempi “prolungati”: transizione ≥ 2 ore; espulsivo ≥ 3 ore, 2° stadio ≥ 5 ore, totale travaglio ≥ 11ore. Risultati: Sono state incluse 32 donne con diagnosi di malposizione della testa fetale. La malposizione più frequentemente è stata l’ODP (56,2%), a seguire OSP (15,6%), AP (15,6%), AA (3,1%). Il parto eutocico è stato espletato nella maggior parte dei casi (53.1%). I travagli sono esitati in taglio cesareo o in parto distocico in un’ampia percentuale di ODP (38.1%) e di OSP (20.0%), ed in tutti i casi di asinclitismo. Il periodo di transizione è durato in media 1.8 ore, il periodo espulsivo 1.4 ore. Tempo totale del secondo stadio è in media 3.4 ore. Nelle ODP, OSP e AP i periodi di transizione ed espulsivo sono prolungati. Negli occipito posteriori si ricorre ancora spesso alla posizione a carponi. In quasi tutte le malposizioni sono state sfruttate molte posizioni verticali e posizioni laterali, proposte e richieste per favorire il riposo materno e che sono risultate essere potenzialmente utili per favorire la rotazione della PP. Per la posizione supina è emersa una differenza significativa nell’utilizzo della posizione supina tra le donne con asinclitismo. Confrontando le posizioni materne con gli esiti del parto, vediamo che le posizioni materne significativamente associate ad un parto eutocico sono la accovacciata (p=0.03) e fianco sinistro (p=0.01). Conclusioni: Il periodo di transizione è tendenzialmente più ampio rispetto al periodo espulsivo relativamente breve. Questo può essere frutto di diversi fattori, tra cui l’analgesia e l’approccio delle ostetriche, che tendono a far coincidere l’inizio del periodo espulsivo con la sensazione di premito. Questi dati suggeriscono che esista una tendenza a favorire un periodo di transizione prolungato piuttosto che una eccessiva durata del periodo espulsivo. Sono state proposte molteplici posizioni atte a favorire il posizionamento della PP, la discesa, l’amplificazione del premito e il riposo materno. Le posizioni più proposte per risolvere le malposizioni sono state la posizioni a carponi e quelle favorenti la gravità e posizioni di riposo come fianco sinistro. Sono state individuate delle posizioni potenzialmente utili alla correzione delle malposizioni, quali accovacciata e fianco sinistro. Speriamo che questo studio possa essere un punto di partenza per elaborarne di nuovi, osservazionali ed RCT.
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