Riassunto analitico
La disciplina in Italia per la prevenzione della corruzione, iniziata con l’approvazione della L. 190/2012, ha visto diversi interventi del legislatore nel tentativo di riportare al centro dell’attenzione i valori della Costituzione affidati ai funzionari pubblici, in particolare i principi di imparzialità e di buon andamento. L’obiettivo di questa tesi è quello di presentare il sistema di prevenzione della corruzione amministrativa in Italia, evidenziando le diverse misure previste dalla normativa, facendo riferimento anche a documenti emessi dall’Autorità Nazionale Anticorruzione: Piani Nazionali Anticorruzione, Linee Guida e orientamenti, con lo scopo di indirizzare le pubbliche amministrazioni nell’applicazione degli stessi. Si introduce il contesto della corruzione amministrativa, che comprende tutti gli aspetti di “maladministration” e si presenta il risultato del lavoro di un Comitato di Studio istituito nel 1996 per formulare l’ipotesi di intervento legislativo. Si evidenziano come le sollecitazioni internazionali ed europee hanno portato l’Italia ad approvare la propria disciplina e come sia importante far emergere il fenomeno corruttivo per poter individuare gli strumenti adeguati per combatterlo. Prospettive di misurazione e problematiche sono emerse da lavori di importanti istituzioni, come ad esempio Trasparency international; vengono quindi presentati gli ultimi risultati della misurazione del fenomeno corruttivo in Italia, per mezzo degli indicatori più diffusi (Corruption Perceptions Index; Global Corruption Barometer). Il Sistema di prevenzione della corruzione in Italia iniziato con la c.d. Legge Severino ha avuto una sua evoluzione con l’approvazione di alcuni decreti legislativi: sulla trasparenza e sulle inconferibilità e incompatibilità di incarichi e sul codice di comportamento. Vengono anche presentati gli attori coinvolti nel sistema anticorruzione. Si presentano i tre macro ambiti dell’intera strategia anticorruzione, i c.d. “pilastri”: i Piani anticorruzione, sia quello nazionale sia quello delle singole amministrazioni; il nuovo rapporto tra cittadini e amministrazioni mediante la Trasparenza, l’Accesso civico “semplice” e l’Accesso civico “generalizzato” con il quale la regola generale è la trasparenza, mentre la riservatezza e il segreto sono eccezioni; i comportamenti del funzionario pubblico, le situazioni di conflitto di interessi e tutte quelle misure che il legislatore ha ritenuto introdurre o modificare per garantire l’imparzialità del funzionario pubblico e il buon andamento dell’azione amministrativa: l’astensione in caso di conflitti di interesse, i casi di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi, la formazione di commissioni e assegnazione agli uffici, la regolamentazione degli incarichi extra-istituzionali, il divieto di incompatibilità successiva (Pauntoflage), il Codice di comportamento, la tutela del dipendente che segnala illeciti, il “Whistleblower”. Alcune di queste misure, sulle quali il legislatore e L’Autorità Nazionale Anticorruzione sono intervenuti recentemente e che riguardano i dipendenti, sono ulteriormente approfondite. Sono quelle per le quali le pubbliche amministrazioni sono oggi chiamate ad intervenire migliorando la propria organizzazione, come ad esempio nel caso della Rotazione dei dipendenti. Si presenta inoltre come viene applicata in un ente locale la normativa anticorruzione evidenziando gli strumenti utilizzati per realizzare il necessario coinvolgimento di tutti gli attori e per attuare una migliore strategia di prevenzione anticorruttiva. La tesi si conclude con l’esame di alcune criticità e alcuni possibili sviluppi futuri.
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