Riassunto analitico
Il fenomeno della multi-resistenza agli antibiotici β-lattamici dovuto alla produzione di β-lattamasi che riguarda tra gli altri, i ceppi ESBL e CRE, costituisce un problema sanitario mondiale, in particolare in ambito ospedaliero. Varie specie batteriche di interesse clinico producono naturalmente β-lattamasi a codificazione cromosomica, responsabili di fenotipi di resistenza intrinseca ad alcuni antibiotici β-lattamici. Inoltre, tutte le principali specie di enterobatteri e non solo, possono acquisire, per trasferimento genico orizzontale, β-lattamasi codificate da plasmidi, responsabili di fenotipi di resistenza acquisita. Una politica per il corretto impiego degli antibiotici è l’elemento chiave per evitare l’abuso e il non corretto uso di antibiotici. Gli obiettivi principali sono: raggiungere il miglior outcome clinico correlato all’uso degli antibiotici, ridurre la tossicità e gli altri eventi avversi, ridurre i costi per la cura delle infezioni e limitare la selezione di ceppi resistenti agli antimicrobici. Presso il Laboratorio di Microbiologia di Hesperia Hospital di Modena sono stati isolati 24 ceppi batterici dai seguenti campioni: urina, aspirato tracheale, sperma, BAL, tampone rettale, biopsia e tampone da ferita chirurgica. L’identificazione e la determinazione della MIC dei ceppi batterici sono state effettuate mediante il sistema automatico VITEK- 2 (bioMérieux, Italia S.p.A) Sono state identificate le seguenti specie multiresistenti: Klebsiella pneuminiae, Escherichia coli, Citrobacter, Pseudomanas aeruginosa, Stenotrophomonas maltophilia e Proteus mirabilis. Sono stati eseguiti in seguito test fenotipici, tra cui l’ETEST® (BioMerieux, Italia S.p.A) per valutare la resistenza agli antibiotici testati, mentre per i ceppi sospetti produttori di carbapenemasi è stato eseguito anche il test RAPIDEC® CARBA NP (BioMerieux, Italia S.p.A). Tutti gli isolati mostravano un fenotipo di multi-resistenza e MIC di ridotta sensibilità sia ai β-lattamici che ai carbapenemi, in linea con i dati registrati negli anni precedenti. In seguito, i ceppi isolati sono stati sottoposti ad estrazione del DNA genomico. Una volta eseguita l’amplificazione mediante PCR, un’aliquota dei campioni, è stata sottoposta ad elettroforesi su gel di agarosio all’1% e confrontata con il marcatore 100 bp DNA ladder (Qiagen, Milano). Successivamente, i prodotti di PCR purificati sono stati sequenziati in entrambe le direzioni utilizzando i primer di sequenza specifici per TEM, CTX-M, VIM e KPC. Dei 24 ceppi saggiati, 5 presentano il gene blaCTXM-15, 10 hanno il gene blaKPC-2 , 2 hanno il gene blaVIM-2, 3 il gene blaCTXM-1 e 2 ceppi hanno il gene blaTEM-52, mentre 2 non sono risultati produttori di β-lattamasi. In conclusione, queste analisi hanno permesso di raccogliere dati che risultano fondamentali per adottare strategie volte a impedire la diffusione di ceppi batterici multi-resistenti e l’insorgenza di infezioni ospedaliere estese. Inoltre sono di supporto al clinico per impostare una terapia più efficace ed efficiente possibile, in modo da limitare i problemi legati all’antibiotico-resistenza.
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