Riassunto analitico
Negli ultimi decenni lo sviluppo di forme di partenariato pubblico-privato ha permesso alle pubbliche amministrazioni di collaborare con i soggetti privati per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie per la realizzazione di opere pubbliche e l’erogazione dei relativi servizi. Uno degli strumenti più diffusi di questa collaborazione, che ha trovato ampio sviluppo in Italia, anche se con un pò di ritardo rispetto alle altre esperienze europee, è il project financing (PF). La flessibilità, insita nella natura dello strumento, ne ha favorito la divulgazione ed alcune caratteristiche distintive ne hanno stimolato l’utilizzo. Il PF è infatti un’operazione <fuori bilancio> che non pesa quindi né sui bilanci dell’impresa che realizza l’opera né su quello della pubblica amministrazione; la garanzia principale di finanziamento è costituita dalla possibilità potenziale di ogni progetto di generare flussi di cassa in grado di remunerare il capitale investito inoltre garantisce l’allocazione e la condivisione dei rischi fra i soggetti coinvolti. In particolare l’utilizzo del PF prevede una lunga fase di analisi finalizzata alla definizione e valutazione degli aspetti tecnici, economici, giuridico-amministrativi, societari e finanziari del progetto. Le possibili analisi valutative sono diverse e l’obiettivo è quello di capire se il progetto presenta i requisiti necessari per garantire un adeguato ritorno del debito; sicuramente non può mancare la redazione di un preliminare studio di fattibilità che si basa su studi prospettici che esaminano le opportunità tecniche e finanziarie di un determinato progetto ed è alla base della decisione degli operatori economici di effettuare gli investimenti. Un importante esempio di PF offerto dalla realtà locale modenese è la realizzazione del parcheggio/parco archeologico Novi Park/Novi Ark di Modena, frutto di un più ampio progetto di riqualificazione dell’intera area del parco Novi Sad. La realizzazione di un parcheggio in grado di ospitare fino a 1700 vetture, fa parte del più generale Piano della Sosta, di cui ne rappresenta un obiettivo primario. In tal senso per comprendere le motivazione sottostanti la decisione di costruire un’opera infrastrutturale di tali dimensioni occorre una descrizione puntuale del contesto in cui nasce il progetto, degli obiettivi che si pone e necessariamente dell’ambiente politico e sociale che ne ha stimolato la realizzazione. In particolare il progetto risulta da un attento studio di fattibilità effettuato nel 2005 dal Comune di Modena tramite cui si è potuta studiare la fattibilità economico-finanziaria, tecnica ed ambientale del progetto. Tale preliminare studio di fattibilità è stato modificato nel corso del tempo ed in particolare a seguito dei ritrovamenti archeologici che di fatto hanno determinato gli sviluppi del progetto ed hanno spinto la pubblica amministrazione e la società concedente, da un lato ad una revisione generale del piano economico-finanziario e dall'altro alla decisione di valorizzare l’ingente mole di testimonianze archeologiche rinvenute attraverso la realizzazione di un parco archeologico, il Novi Ark. Come in qualsiasi opera infrastrutturale di grandi dimensioni, anche per la realizzazione del parcheggio interrato e del parco archeologico sono stati coinvolti numerosi soggetti fra cui il Comune di Modena in qualità di Amministrazione concedente e la Società di Progetto Modena Parcheggi Spa costituita dalle imprese riunite aggiudicatarie della concessione ed al cui interno vi erano diversi soggetti in qualità di costruttori e gestori. Il progetto rappresenta un esempio tangibile ed abbastanza attuale di quali sono le azioni che sottostanno alla decisione di una PA di realizzare un progetto tramite il PF e nello stesso tempo di quali problematiche possono riscontrarsi nelle varie fasi ed in particolare in quella più delicata della realizzazione dell’opera.
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