Riassunto analitico
Il seguente elaborato di tesi ha come oggetto i “profili soggettivi del procedimento a carico degli enti". Nella prima parte della trattazione si è scelto di indagare su quell’atteggiamento di tendenziale “prudenza linguistica” che ha indotto il legislatore del 2001 a qualificare questo nuovo tipo di responsabilità in termini formalmente amministrativi, nonostante sia stato lo stesso articolo 11, lettera q), legge delega n. 300, del 2000 ad affidare l’accertamento dell’illecito amministrativo al giudice penale. Successivamente, si è soffermata l’attenzione sulla regola del simultaneo processo, disposizione che si pone in netta controtendenza rispetto al favor separationis tipico del procedimento a carico delle persone fisiche. Un’ulteriore spunto d’indagine ha riguardato la partecipazione personale dell’ente al procedimento attraverso la figura del legale rappresentante. Dal momento che la persona giuridica necessita di un’articolazione personale che gli consenta di “materializzarsi” nel procedimento, è stato necessario interrogarsi su cosa accada in tutti quei casi in cui la persona incaricata di rappresentarlo versi in una situazione di insolubile conflitto d’interessi, conseguente al fatto di essere esso stesso coinvolto nella vicenda processuale e nell’ipotesi in cui l’ente decida di non procedere al deposito dell’atto formale di costituzione. Una trattazione esaustiva non poteva trascurare l’assistenza difensiva dell’ente-imputato. È stato per questo esaminato, il ruolo svolto dalla figura del difensore personale dell’ente e l’innovativa scelta legislativa di prevedere una peculiare forma di rappresentanza “necessaria” affidata al difensore. Queste analisi sono, poi, state seguite alcune riflessioni sulle possibili soluzioni attuabili nel caso in cui l’ente e il legale rappresentante abbiano nominato lo stesso difensore di fiducia.
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