Riassunto analitico
Il presente lavoro di tesi muove dall'interesse nato nei confronti della nascita di una nuova figura nel panorama legislativo Italiano, un organismo per la risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia bancario-finanziaria: L'Arbitro Bancario Finanziario, e dallo studio degli sviluppi che in questi ultimi anni tale organismo ha avuto. L'attenzione della presente tesi inoltre volge verso l'attività vera e propria praticata dall'Arbitro Bancario Finanziario, con lo scopo, di individuarne la natura giuridica, mettendolo in particolar modo a confronto con le realtà di sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie presenti nel panorama Europeo ed Italiano, i cosiddetti sistemi di ADR (Alternative Dispute Resolution). L'attività di tale nuovo organismo per la risoluzione stragiudiziale delle controversie ha avuto inizio dal 15 ottobre 2009 con l'inserimento dell'art. 128bis del Testo Unico Bancario ed è importante sottolineare come questo sia uno strumento non solo nuovo ma anche, e soprattutto, unico nel panorama italiano e come esso abbia in breve tempo attirato su di se l'attenzione di molti studiosi del diritto ed abbia ottenuto un forte successo di pubblico e critica; Il punto di partenza per capire ed iniziare a conoscere l'organismo dell'Arbitro Bancario Finanziario, è stato lo studio delle fonti nazionali e sovranazionali che hanno portato all'introduzione di questo istituto all'interno dell'art. 128 bis del Testo Unico Bancario, e dall'altrettanto importante studio delle componenti "materiali" che lo compongono e ne permettono il funzionamento; Una volta creato un quadro chiaro sulla questione, l'analisi del lavoro è proseguita ponendo l'attenzione nei confronti delle tutele erogate da tale organismo, e del procedimento attraverso il quale l'Arbitro Bancario Finanziario raggiunge le sue decisioni e dunque lo studio delle tre fasi in cui si articola concretamente tale procedimento. L'atto conclusivo del procedimento in questione è stato oggetto di particolare interesse nel presente lavoro di tesi, al fine di chiarire quali ne siano gli effetti giuridici riconducibili, peraltro, ad oggi, in dottrina, ne risulta ancora fortemente discussa la natura. Proprio lo studio dell'attività dell'Arbitro Bancario Finanziario consente di valutare la produzione degli effetti giuridici riconducibili al procedimento ex art. 128bis del Testo Unico Bancario. Infine l'attenzione volge verso la Comunità Europea: la connessione, i contatti e le differenze tra le figure, storiche, di ADR europei ed il nostro, recente, Arbitro Bancario Finanziario permettono di capire quali novità siano state effettivamente introdotte nel sistema Italiano da tale istituto; poiché proprio come i sistemi Europei anche il nostro organismo risolve stragiudizialmente le controversie, nel presente lavoro si sostiene la tesi di chi, argomenta, che, di tali sistemi di ADR ne possieda per lo meno la natura pur non essendolo in senso stretto. Sono rispettati infatti il principio di indipendenza, il principio di imparzialità del terzo ed il principio di trasparenza, il principio del contraddittorio, il principio di efficienza ed il principio di rappresentanza. In merito a quale sia, nel quadro attuale, la natura giuridica dell'Arbitro Bancario Finanziario, il presente lavoro di tesi pone l'attenzione sulla normativa di riferimento e valuta se detto organismo abbia o meno soggettività giuridica e soprattutto, se sia o meno indipendente e pertanto non funzionale all'attività della Banca d'Italia; Pare corretto, sostenere che la vigilanza della Banca d'Italia sull'operato dell'Organismo ABF, non ne comprometta l'integrità funzionale, tuttavia la conclusione a cui si è giunti al termine del presente lavoro porta a sostenere che tale organismo non sia munito di autonoma soggettività giuridica.
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