Riassunto analitico
L’innovazione digitale sta rivoluzionando ogni ambito delle nostre vite, sia privata che pubblica, dando vita ad una trasformazione sociale e politica così forte da ribaltare l’interrogativo da cosa l’uomo possa fare della tecnologia a cosa la tecnologia possa fare dell’uomo. Un uomo con ruolo sempre più marginale nella struttura economica, sostituito facilmente da una nuova materia prima: i dati, nonché frammenti dispersi nel cyberspazio, della nostra vita. Informazioni personali, che non condividiamo consapevolmente sui social, ma che vengono estrapolate, raccolte e analizzate, con la sola registrazione ad un sito web, o tramite l’accettazione di un cookie. Un enorme flusso di informazioni, costante e prezioso, a cui le grandi Potenze mondiali hanno dato una certa importanza, ma per scopi completamente differenti. Il presente elaborato ha, quindi, l’obiettivo di confrontare proprio “l’importanza” che queste ultime hanno imposto ai personal data degli individui, concentrandomi principalmente sul triangolo USA-EU-CINA. Un triangolo che vede come punta l’UE che dando un’accezione sociale e personale ai dati, si è mossa da pioniera, a favore della tutela della privacy degli individui, categorizzandola come un diritto dell’uomo e regolamentandola con la nuova normativa del GDPR. Alla base del triangolo, invece, le due grandi nazioni USA e CINA, le quali con modalità differenti traggono beneficio dall’operazione di data mining: la prima con riferimento al vantaggio competitivo delle aziende, che conoscendo a fondo i propri consumatori riescono a garantire un servizio/prodotto ad hoc rispetto le loro esigenze, la seconda in riferimento al controllo e la gestione di una realtà totalitarista non solo politica, economica e sociale bensì, ormai anche digitale. In particolar modo, infatti, mi sono soffermata, sull’uso smisurato della nota app “ WeChat”, che da aggregatore di app permette, al popolo cinese, di portare a termine tutta una serie di operazioni direttamente dal proprio smartphone: pagare le bollette, fare acquisti online, comprare biglietti aerei o di treni, prenotare una camera d’albergo, chiamare un taxi, ordinare del cibo, controllare il conto in banca, trasferire denaro ed effettuare pagamenti, dando al Governo cinese un archivio di tutte le transazioni svolte da ogni singolo individuo. Un quadro distopico e preoccupante sia per il popolo cinese, che dal 2020 sarà soggetto ad un sistema di credito sociale, che conferma la pervasività del controllo del Governo sulle vite dei cittadini, sia per il mercato europeo e globale in cui le piattaforme orientali si fanno sempre più strada, lasciando i cittadini indifesi di fronte ad una massiva e spietata raccolta dati, non regolamentata da alcun accordo internazionale che obbliga queste piattaforme a tener conto del diritto UE.
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