Riassunto analitico
Il presente studio prende in considerazione il rapporto tra spazio e personaggi nel cinema di Dario Argento. L’analisi verrà eseguita sulla produzione cinematografica di Dario Argento dal 1970 al 1987. Vengono pertanto prese in considerazione tre fasi in cui è possibile suddividere la fisionomia del suo cinema: la prima comprende la trilogia degli animali, quindi L’uccello dalle piume di cristallo (1970), Il gatto a nove code (1971), Quattro mosche di velluto grigio (1971); la seconda fase prosegue con il cult Profondo rosso (1975) e giunge fino al primo film dichiaratamente horror del regista: Suspiria (1977). La terza fase, infine, abbraccia film come Phenomena (1985) e Opera (1987). I luoghi selezionati sono quattro. La casa innanzitutto, poi altri tre ambienti privilegiati: la villa, il collegio e il teatro. Una volta selezionati i luoghi, comincerà un’indagine che ha per oggetto la potenzialità simbolica che assume ogni spazio in relazione ai personaggi; in quest’ambito si cercherà di dimostrare come il luogo, da semplice spazio architettonico, può diventare uno spazio in grado di produrre, attraverso una serie di tecniche o scelte estetiche particolari, effetti di senso plurimi che pervadono la struttura narrativa del film. Il rapporto tra film e architettura, in tal senso, si fonda sulla rappresentazione mentale, sull’immaginazione e perché no, sulla paura dello spettatore. Questo è possibile in quanto il cinema, come ben sottolinea Andrea Minuz, ha la capacità di inventare luoghi e spazi: […] Ciò è evidente, ad esempio, nei mondi artificiali del genere fantasy ma vale tuttavia anche per città, strade, paesaggi naturali, che sono sempre assemblati dal linguaggio cinematografico in una forma altra rispetto all’esistente.
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Abstract
This dissertation deals with the mutual relationship between spaces and characters in film director Dario Argento’s art. The investigation will focus on his film production from 1970 to 1987. The physiognomy of Argento’s cinema in this period can be divided into three phases that will be examined separately: the first includes the trilogy of animals, with The Bird With The Crystal Plumage (1970), The Cat o' Nine Tails (1971), Four Flies on Grey Velvet (1971); the second phase goes from with the cult film Deep Red (1975) to the master’s first horror film: Suspiria (1977). Finally, the third phase includes films such as Phenomena (1985) and Opera (1987). Four main places will be considered. Firstly the house, a key lace, and then three more types of building: villas, colleges and theaters. Once places are selected, an investigation starts with the purpose of focusing on the potential symbolic meaning assumed by each of these spaces in relation to the film characters; against this background, we will see that places far from being merely architectural structures or elements of the setting, contribute to create meanings that pervade the narrative structure of the film. A series of techniques and aesthetic choices to produce such achievements are discussed. Architectural components of films’ settings, in this sense, contribute to construct mental representations and expectations eventually leading to suspense and dismay, which make the spectators scary. This is possible because cinema, as Andrea Minuz underlines, has the ability to invent places and spaces: [...] this is evident, for example, in the artificial worlds of fantasy genres but this can also be extended to cities, roads, natural landscapes, which are always assembled by the cinematographic language in a different metaphorical shape.
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