Riassunto analitico
Il presente lavoro di tesi propone un’analisi semiotica a trecento-sessanta gradi della brand image di Dolce&Gabbana, soffermandosi in particolare sugli spot, sul sito internet e sul punto vendita: in primo luogo, saranno richiamati alcuni dei principali studi semiotici del settore (dal contributo narrativo di Greimas e sociosemiotico di Landowski agli studi più attuali di Cosenza e Giannitrapani riguardo la semiotica dei media e degli spazi), con una specifica riflessione sul metodo e sui saggi teorici riferiti alla relazione tra spazio, corpo, testo e contesto; in secondo luogo, si cercherà di inquadrare il brand sulla base dei contributi offerti da Pine e Gilmore e del modello esperienziale di Schmitt, al fine dimostrare come l’offerta di un’azienda possa essere arricchita di elementi simbolici e “stereotipati”, che accelerino il processo cognitivo del consumatore compatibilmente con la sua cultura. L’obiettivo sarà, da un lato, identificare il contributo fornito dal metodo semiotico per quanto riguarda l’analisi della brand image di Dolce&Gabbana, ed in particolare il ruolo specifico che può avere in combinazione con discipline differenti, come il marketing o la sociologia dei consumi, solitamente interessate allo stesso oggetto di indagine; in secondo luogo si cercherà di capire, in vista di indagini future, quanto il marketing esperienziale unito all’effetto paese d’origine (in questo caso concretizzato mediante l’utilizzo di stereotipi legati al mondo dell’italianità) possa aggiungere valore all’esperienza vissuta dal consumatore, al fine di interrogarsi sulla possibilità di unire i due elementi in un’unica strategia per comunicare il territorio: raffigurare in modo esplicito il paese d’origine potrebbe infatti costituire un vantaggio competitivo basato sul ricreare un’atmosfera potenzialmente in grado di far rivivere al consumatore il luogo stesso.
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