Riassunto analitico
Il sistema industriale italiano è sempre stato caratterizzato da un’elevata presenza di piccole e medie imprese, le quali hanno tradizionalmente mostrato un’eccessiva dipendenza dal canale bancario ed una generale situazione di sottocapitalizzazione. Per rendere più solido il nostro tessuto industriale, diventa fondamentale che le imprese si rafforzino patrimonialmente in modo da poter sostenere gli investimenti e assicurarsi il proprio sviluppo. Negli anni più recenti, le tecnologie digitali e il web hanno permesso la diffusione del crowdfunding. Presentatosi inizialmente come modalità di finanziamento per iniziative a carattere sociale, umanitario, artistico o culturale, sempre più oggi il crowdfunding emerge come canale complementare ai tradizionali percorsi di finanziamento utilizzati dalle imprese. L’elaborato si concentra sulla disamina dell’equity crowdfunding: una tipologia di crowdfunding nella quale gli investitori entrano nel capitale sociale di una società, condividendo in tal modo il rischio d’impresa con il socio o i soci già esistenti. Tramite l’investimento si acquisisce un vero e proprio titolo di partecipazione nella società ed i relativi diritti amministrativi e patrimoniali che ne derivano, ivi compresi eventuali dividendi futuri o realizzo di plusvalenze a seguito della cessione della partecipazione. Il nostro legislatore, cosciente delle potenzialità di questa forma di finanziamento, con la recente Legge Finanziaria del 2017 ha esteso l’equity crowdfunding a tutte le PMI, superando i precedenti vincoli che ne circoscrivevano l’uso alle sole imprese innovative. La tesi si articola in cinque capitoli. Nel primo viene presentata la struttura finanziaria delle imprese italiane ed il suo andamento nel tempo. In tale contesto emergono diversi vincoli finanziari che affliggono le scelte di finanziamento, in particolare da parte delle piccole e le medie imprese; verranno brevemente trattati aspetti relativi alle asimmetrie informative ed ai problemi legati alla limitata disponibilità di garanzie. In codesto ambiente si sta sviluppando un canale di finanziamento che si propone, teoricamente, come “disruptive” sia sull’ecosistema delle imprese sia rispetto alle opportunità che vengono offerte agli investitori. Questo canale è l’equity crowdfunding. Il secondo capitolo si concentra sulla trattazione dell’equity crowdfunding come strumento che possa, almeno in parte, aiutare le PMI a dotarsi di risorse finanziarie; in particolare questa sezione propone un confronto tra questo strumento, i business angels e i venture capital; viene poi descritto il quadro regolamentare italiano. Il terzo capitolo si propone di descrivere l’andamento del mercato italiano dell’equity crowdfunding in termini di intermediari, offerenti, campagne ed investitori. Nella quarta sezione invece, ci si è focalizzati sullo studio delle performance di un campione di aziende finanziate per mezzo dell’equity crowdfunding tra il 2013 e il 2018, si è cercando di comprendere gli effetti di questo tipo di finanziamento sulle società tramite l’analisi dei principali indici ed aggregati di bilancio. È bene precisare che il terzo ed il quarto capitolo si basano su dati elaborati a partire da un dataset che ho contribuito ad alimentare: sono intervenuto in prima persona nella raccolta, nell’inserimento e nella rielaborazione delle informazioni. Infine, il quinto capitolo si sviluppa attorno alle prospettive future e alle recenti novità normative che hanno interessato l’equity crowdfunding.
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