Riassunto analitico
Il presente elaborato ha avuto come obiettivo l’analisi dei comportamenti linguistici e identitari degli italiani emigrati negli Stati Uniti nel XXI secolo, in correlazione al fenomeno del brain drain. Tale analisi è stata condotta attraverso un questionario quantitativo somministrato su internet e diffuso attraverso diverse piattaforme. I risultati della ricerca hanno permesso di elaborare nuove categorie interpretative e delineare caratteristiche socio-culturali specifiche degli “emigrati italiani 2.0”, ripercorrendo le orme della migrazione di massa del secolo precedente ed evidenziando profonde divergenze tra i “vecchi” e i “nuovi” espatriati italo-americani, separati da un gap generazionale di circa un secolo. L’emigrazione italiana negli Stati Uniti si inserisce nella più vasta dimensione degli “italiani all’estero”, categoria che ad oggi conta più di 4 milioni di cittadini italiani nel mondo, ai quali si devono aggiungere circa 60 milioni di oriundi di discendenza di italiana. A lungo, gli Stati Uniti, terra di opportunità per eccellenza nell’immaginario collettivo italiano, hanno rappresentato una delle mete più favorite durante i flussi migratori dell’emigrazione italiana di massa tra il XIX e il XX secolo, per poi riprendere significativamente tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila. L’adeguamento culturale e linguistico della prima generazione di italiani dell’emigrazione di massa fu un processo complesso e problematico, soprattutto a causa di un’identità (linguistica e culturale) italiana profondamente debole e fortemente stigmatizzata, provocando, nell’arco di tre sole generazioni, una rapida perdita della lingua e dell’etnicità italiana. Solo a partire dagli anni Settanta, grazie al risveglio etnico, l’italianità è stata riscoperta in accezione positiva, slegandosi dagli stereotipi tipici dell’emigrazione di massa e, parallelamente, vedendo la (ri)nascita dell’interesse per lo studio della lingua italiana. Gli anni Novanta e l’alba del XXI secolo hanno visto l’estensiva espansione del fenomeno del brain drain, ovvero l’espatrio di giovani istruiti e qualificati verso paesi industrializzati considerati più promettenti. Tra i paesi extraeuropei, gli Stati Uniti si configurano ancora una volta come la meta favorita per molti italiani emigrati. L’analisi di un campione di espatriati italiani negli anni Duemila ha permesso di tracciare un confronto in termini di lingua e identità dei nuovi italo-americani, i quali, diversamente rispetto al passato, risultano altamente istruiti, professionalmente affermati e poliglotti; padroneggiano con sicurezza la lingua inglese e risultano più facilmente integrati sul territorio statunitense. Grazie all’apporto della tecnologia e, in particolare, di internet, le comunicazioni con gli affetti rimasti in Italia e il senso di appartenenza alla propria patria perdurano con più forza e consapevolezza. L’italianità è percepita con affetto e orgoglio, seppur la maggioranza degli espatriati 2.0 manifesti un profondo risentimento verso il mondo politico e istituzionale italiano. Il sentimento di italianità, inoltre, è affiancato da un’americanità che ha portato moltissimi giovani espatriati a considerarsi pienamente italo-americani, esibendo così una duplice identità capace di esprimersi culturalmente e linguisticamente su due piani al contempo convergenti e divergenti. Ciò ha permesso di delineare prospettive future favorevoli al mantenimento e alla trasmissione delle radici etnico-culturali italiane grazie alla fruizione delle più avanzate tecnologie contemporanee e, soprattutto, grazie a una solida consapevolezza dei benefici del plurilinguismo e del multiculturalismo.
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Abstract
The purpose of this paper is to analyze the linguistic orientation and the connected identity perception of the Italians who migrated to the United States in the 2000s, in relation to the “brain drain” phenomenon. This study has been conducted through a quantitative assessment questionnaire on the internet, broadcasted through different platforms. The results allowed the development of new interpretative categories and specific socio-economic features of the new “Italian emigrants 2.0”. Retracing the path of the mass migration that occurred between the end of the XIX and the first decades of the XX century, it has been possible to highlight profound differences between the old and the new Italian immigrants in the United States, divided by a one hundred year generation gap.
The cultural and linguistic adjustment of the first generation of these Italian emigrants had been a very complex process overall caused by the weak and highly stigmatized Italian linguistic and ethnic identity. This orientation produced situations of ideological and linguistic conflict, causing, in just the span of three generations, a quick loss of the Italian language and ethnicity. Only since the 70s, thanks to the “ethnic revival”, the Italian ethnicity has been rediscovered and reevaluated in positive meanings, releasing the stereotypes of the mass emigration, and drawing attention to the study of the Italian language, especially in higher education.
The 90s and the rise of the 2000s have experienced the expansion of the “brain drain” phenomenon that is the emigration of well-educated and highly-skilled individuals abroad. Within the extra-European countries, the United States is, once again, the preferred destination of many Italians. The analysis of a cross-section survey of Italians who emigrated between the 90s and the 2000s allowed to make a comparison of the new Italian-Americans in terms of language practices and identity, revealing a specific socio-cultural profile; they turned out to be much more educated, professionally successful, polyglot, they confidently master the English language and are easily integrated in American society. Thanks to technology support, especially the internet, communications with family and friends in Italy and the sense of belonging to their roots endure with strength and awareness.
Their Italian ethnicity is perceived positively as a proud symbol of their highly cultural heritage, even if many Italian expatriates 2.0 display a deep resentment toward Italian politics and institutional leaders. The Italian identity co-exists with a sense of belonging also to the American community, leading many expatriates to consider themselves fully Italian-Americans at their first generation, proudly exhibiting a double identity, displayed through their linguistic and cultural habits. The data allowed to open-up to a positive future scenario where there are high chances of conservation and transmission of the Italian cultural and linguistic ethnicity thanks to contemporary technological means of communications and also thanks to the major self-awareness of the new generation in terms of language acquisition and multiple identity perception.
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