Riassunto analitico
Le aziende sanitarie che intendono perseguire la qualità professionale, non possono fare a meno di possedere uno strumento di lavoro che rappresenti la dichiarazione dello standard degli operatori a cui è riferito. Da qui nasce la necessità, per l'Azienda USL di Modena, di realizzare un documento orientato a rendere tangibile, all'interno dell'azienda, il ruolo dei professionisti attraverso la declinazione delle competenze loro peculiari: il profilo di competenza. Il profilo di competenza si fonda sul presupposto che le innovazioni organizzative che riguardano le professioni si realizzano quando gli stessi professionisti concorrono a costruirle. Pertanto, partendo dalla concezione che la costruzione del documento consente ai professionisti di riflettere sulla cultura organizzativa di appartenenza e di innestare elementi di cambiamento, ho sviluppato un'indagine tesa ad analizzare l'impatto che questo percorso ha determinato nei partecipanti. Per l'azienda USL di Modena il lavoro è svolto da gruppi di professionisti esperti, che hanno una buona conoscenza dei processi di lavoro in quanto padroneggiano le attività di quel ruolo in quel contesto. I professionisti (Infermieri, Logopedisti, Fisioterapisti, Ostetriche, Educatori, Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica, Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico, Tecnici Sanitari di Radiologia) sono seguiti da un referente che si interfaccia con i responsabili del progetto. Il progetto ha un orizzonte temporale biennale: è partito nel 2022 con l’obiettivo di terminare a fine 2023. Ho lavorato personalmente alla redazione di uno dei profili di posto, quello dell’Infermiere che opera nel setting di area medica. La creazione dei profili di competenza offre un'importante occasione di riflessione collettiva. Nello specifico gli obiettivi sono: da un lato, capire se il profilo di competenza ha scaturito una maggior valorizzazione della professione; dall’altro, determinare se, un progetto che vede coinvolti i professionisti, risulta avvicinare loro all’azienda tramite la gratificazione personale e il senso di appartenenza. Per effettuare l'indagine è stato scelto di avvalersi di uno strumento creato ad hoc sulla specificità del progetto. Il questionario è composto da 12 item su una skala likert a 5 livelli: da fortemente d’accordo a fortemente in disaccordo. L’83% dei professionisti (55 persone) ritengono che il profilo di posto sia uno strumento utile. Stessa percentuale che si riscontra in coloro che ritengono lo strumento dia sviluppo e valorizzazione alla professione (item 3) e consolidi il processo di professionalizzazione (item 4). Fra questi due item vi è una correlazione positiva forte (0,9).Il 68% delle persone si ritengono d'accordo o fortemente d'accordo con l’affermazione "Ho percepito sostegno e partecipazione da parte dei colleghi e del referente del gruppo". Stessa percentuale di coloro che, prendendo parte a questo progetto, si sono sentiti coinvolti e parte dell’AUSL di Modena. Sentirsi coinvolti nell'azienda, parte di essa e percepire inclusione, crescono al crescere del senso di gratificazione. Infatti, dei 45 professionisti che si sono sentiti coinvolti, il 98% ha percepito gratificazione (44 persone). Nella totalità, la percentuale di professionisti che si sono sentiti gratificati per il lavoro svolto è alta: 76%. Sono 36 le persone che ritengono che le risorse interne siano state incluse, fra queste 35 ritengono che si sono sentite gratificate. I due item (10 e 11) non possono che essere legati da una correlazione positiva forte (0.7). Con un coefficiente di correlazione fra i più alti (0,8) le persone che si sono sentire gratificate (item 11) ritengono che l’approccio possa essere utilizzato in futuro (item 12). Per l'83% (55 persone) l’approccio bottom-up è utilizzabile in futuro.
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