Riassunto analitico
L’elaborato si propone di porre all'attenzione del legislatore italiano il tema della Mediazione Familiare e delle altre A.D.R. (Alternative Dispute Resolution) in quanto strumenti promuoventi l’autonomia negoziale delle parti e la loro auto-determinazione (o self-empowerment), nel segno della progressiva “privatizzazione” del diritto di famiglia. La materia, si ricorda, è la branca del diritto privato che da sempre si mostra più sensibile alla sfera personale ed emozionale poiché depositaria di una istituzione al contempo naturale e giuridica; la famiglia infatti, nel suo stato ontologico, si compone sia di una dimensione naturale “auto-determinante” sia di una dimensione giuridica “etero-determinata”. Ne discende un continuo conflitto tra le istanze di ingerenza pubblica avanzate dallo Stato, quale garante dei diritti indisponibili, e le istanze dei privati volte a riappropriarsi della propria originaria autonomia, liberata in parte da quegli interventi esterni che assumono carattere impositivo. Partendo da siffatte premesse, l’analisi si muoverà dal procedimento di Mediazione Familiare fino agli altri strumenti alternativi di risoluzione delle controversie familiari. Della Mediazione Familiare si compirà, innanzitutto, un excursus cronologico e geografico riguardante le origini dell’istituto e le Fonti Sovranazionali che ne hanno consentito la diffusione e il radicamento a livello mondiale [Capitolo 1]. Successivamente si denunzieranno le problematiche che il percorso mediativo ha incontrato, e incontra tutt'ora, nel nostro ordinamento insieme alle incertezze dottrinali e giurisprudenziali aventi ad oggetto il suo pieno riconoscimento normativo e l’inquadramento giuridico della figura del mediatore familiare; elemento che arricchirà la trattazione sarà, inoltre, l’esamina delle diverse realtà germogliate entro i confini nazionali e concretamente conosciute mediante una personale attività di ricerca [Capitolo 2]. Infine, si terminerà lo studio della Mediazione Familiare con la ricostruzione dei suoi connotati essenziali, dei requisiti contraddistinguenti il mediatore familiare e con la formulazione di una sua definizione capace di avere valenza universale [Capitolo 3]. Delle altre A.D.R., invece, si affronterà una esamina a parte in cui s’illustreranno le procedure di Negoziazione assistita “facoltativa” (art. 6 della Legge n.162/2014), di Diritto (o Divorzio) Collaborativo e del nuovo, nonché sperimentale, Rito Partecipativo [Capitolo 4]. Per concludere, si procederà col porre in uno schema riepilogativo i profili differenzianti i vari strumenti alternativi analizzati di modo da offrire una “guida” utile a comprendere il loro complesso quanto affascinante mondo.
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