Riassunto analitico
Il mercato musicale è un settore interno della proprietà intellettuale che al momento, nel mondo, vale quasi 15 miliardi di dollari e, se tale cifra viene osservata con riferimento alle nuove tecnologie, è solamente destinata a crescere. In Italia la filiera musicale ha un valore complessivo di 3,9 miliardi di euro. Molti sono i soggetti che lavorano e operano nell’ambito musicale ma, per evitare inutili divagazioni, è opportuno parlare delle società di gestione collettiva, argomento di questa trattazione, ed enti che si occupano della tutela dei diritti d’autore. Le collecting societies hanno iniziato a sorgere in molti paesi del mondo nel corso dell’Ottocento, recependo la stringente necessità di offrire una tutela solida e completa alle opere intellettuali, che spesso e volentieri divenivano oggetto di abuso e sfruttamento. Le società di gestione collettiva sono, come già accennato, enti preposti a svolgere una serie di attività di intermediazione finalizzate alla gestione dei diritti d’autore e diritti connessi in modo tale da assicurare, da un lato la tutela delle opere e dall’altro, la loro diffusione, riproduzione ed esecuzione dietro equo compenso. Queste società sono presenti, con diverse caratteristiche e peculiarità, in tutto il mondo e possono essere: in forma pubblica o in forma privata a seconda di quanto stabilito dalla legge nazionale; ancora, possono essere non-profit o a scopo di lucro, elemento che la legge comunitaria ha lasciato a libera scelta; e infine, e ritengo sia la distinzione più importante, queste società possono operare in un regime di monopolio legale, di fatto o in libera concorrenza. Nel corso della trattazione verranno analizzate queste diverse caratteristiche, secondo un approccio di ricerca e indagine comparativa, non solamente sulla base delle diverse normative nazionali, ma anche secondo quanto stabilito dalle disposizioni e dalla giurisprudenza comunitaria.
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