Riassunto analitico
Oggi, tanto la scuola come la società, tendono a sottovalutare le potenzialità dell’attività ludica, riducendola a semplice attività ricreativa o a mero strumento di facilitazione didattica. Il gioco è invece molto più di questo: è un elemento essenziale dell’esistenza dell’individuo, in stretta relazione con tutti i fenomeni che investono la sua vita sociale e culturale. Come evidenziano infatti alcune delle teorie ludiche affrontate all’interno dell’elaborato, il gioco è anche costruttore di cultura, e svolge un ruolo fondamentale nei processi di socializzazione e civilizzazione di ogni soggetto. L’attività ludica si mantiene inoltre in un rapporto biunivoco con la società facendosi mezzo di trasmissione dei suoi valori predominanti, ed influenzandola in prima persona. Se i giochi rispecchiano le regole di comportamento, le modalità di relazione, i costumi, la cultura della società che li propone, la nostra società non potrà che essere rappresentata dai giochi competitivi. Ogni relazione sociale oggi sembra infatti essere pervasa dall’imperativo della competizione, che insieme a concetti come quelli di sfida, selezione, merito, e valutazione si pone alla base della costruzione del progetto sociale, politico e pedagogico contemporaneo. Nella nostra società, dove sembrano essersi deteriorati un gran numero di sentimenti comunitari ed orientamenti altruistici, sarà quindi necessario un cambiamento culturale, che dimostri l’efficienza soprattutto degli atteggiamenti cooperativi e di collaborazione, che sottolinei l’importanza non solo della vittoria, ma anche del piacere del partecipare e dello stare insieme, finanche il valore della sconfitta. Con questo elaborato si vuole perciò proporre il gioco, in particolare quello cooperativo, come possibile motore di questo necessario cambiamento ed allo stesso tempo cercare di ridare dignità alle attività ludiche, e di dimostrare alla società intera che è possibile apprendere con il gioco, da questo e attraverso questo, competenze relazionali e comunicative che permettono di instaurare e mantenere legami significativi con gli altri; e che, come dice Novara, il gioco è “il bagaglio migliore che possiamo lasciare in eredità agli adulti di domani”. Troppo spesso oggi si pensa che un gioco sia vero, e divertente, solo quando riesce a decretare un vincitore, i giochi cooperativi ci dimostrano invece che queste attività sono rette anche dal piacere del giocare e dello stare assieme. Questa tipologia di giochi si distingue infatti da quelli competitivi perché permette a tutti di partecipare, nessuno viene escluso, i soggetti non giocano contro gli altri, ma sfidano piuttosto i propri limiti per raggiungere un obiettivo comune. Attraverso gli stessi si potrà quindi perfino godere di un prodotto finale che sarà proprio, ma anche altrui, senza provare invidia e senza volontà di prevalere sull’altro. Per questo motivo si è scelto di presentare un percorso, elaborato da Sigrid Loos e basato su attività e giochi cooperativi, che mira a sviluppare negli individui la capacità di cooperare, nella speranza che, se gli alunni impareranno a cooperare tra loro, saranno in grado di trasferire questa capacità anche al di fuori delle mura scolastiche, andando perciò a modificare i valori fondanti di questa nostra società, oggi così competitiva.
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