Riassunto analitico
Introduzione: E’ ormai ampiamente riconosciuto che la crioconservazione di porzioni di corticale del tessuto ovarico umano mediante tecnica di congelamento lento puo’essere considerata una valida opzione per preservare la fertilita’ alle giovani pazienti affette prevalentemente ma non esclusivamente da patologie oncologiche e in cui la malattia stessa o le terapie messe in atto per curarla possono compromettere in modo grave il patrimonio ovocitario. Al fine di migliorare la sopravvivenza del tessuto ovarico durante il congelamento, in particolare lo stroma che contiene i follicoli ovarici, abbiamo confrontato in maniera sistematica le tecniche di vitrificazione e congelamento lento per poter identificare quale metodica preservi meglio il tessuto ovarico.
Metodo: Porzioni di corticale ovarica umana sono state ottenute da 20 donne, previo consenso informato, durante le sedute operatorie di taglio Cesareo. Per ogni biopsia e’ stata valutata in parallelo, sia mediante microscopia ottica che elettronica la morfologia degli ovociti, la sopravvivenza follicolare in particolare le cellule della granulosa e lo stroma ovarico sia subito dopo lo scongelamento che dopo 24 ore di coltura in vitro. I criopotettori utilizzati per il congelamento lento sono stati 1,2-propanediolo (PrOH)-saccarosio ed etilen glicole (EG)-saccaroso. Per la metodica di vitrificazione, le porzioni di corticale ovarica sono state incubate per 5 o 10 minuti in tre differenti combinazioni di dimetil sulfossido (DMSO), PrOH, EG and polivinilpirrolidone (PVP).
Risultati: In generale si e’ osservata una buona sopravvivenza del tessuto ovarico umano sia dopo congelamento lento che vitrificazione. L’analisi morfologica mediante microscopia elettronica ha rivelato una sopravvivenza statisticamente significativa migliore dello stroma mediante tecnica di vitrificazione rispetto al congelamento lento (P < 0.001), nonostante la sopravvivenza follicolare e’ da considerarsi sovrapponibile per entrambe le metodiche di criopreservazione. Conclusioni: La metodica di vitrificazione utilizzando una cambinazione di PrOH, EG, DMSO and PVP e’ del tutto sovrapponibile a quella di congelamento lento in termini di sopravvivenza dei follicoli presenti nella corticale di tessuto ovarico umano. Ciononostante lo stroma ovarico mostra un' integrita’ significativamente migliore dopo vitrificazone rispetto al congelamento lento.
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Abstract
Background: Controlled-rate freezing of ovarian cortical tissue for preservation of fertility among young women facing chemo- or radio-therapy is a widely accepted procedure. To improve the method for cryopreservation of ovarian tissue, particularly the stroma, we carried out a systematic comparison of vitrification versus slow programmed freezing.
Methods: Ovarian tissue from 20 women, donated during Caesarean section, was used for parallel comparison of survival and detailed light and electron microscopic (EM) morphology of oocytes, granulosa cells and ovarian stroma after freezing (slow freezing and vitrification), thawing and 24-h culture. Using tissue obtained from the same patient, we compared four cryopreservation protocols and fresh tissue. The cryoprotectants used in slow freezing were 1,2-propanediol (PrOH)-sucrose and ethylene glycol (EG)-sucrose. For vitrification, tissues were incubated for 5 or 10 min in three solutions containing a combination of dimethyl sulphoxide (DMSO), PrOH, EG and polyvinylpyrrolidone (PVP).
Results: Cryopreservation using controlled-rate freezing and vitrification preserved the morphological characteristics of ovarian tissue generally well. As revealed by morphological analysis, particularly EM, the ovarian stroma was significantly better preserved after vitrification than after slow freezing (P , 0.001). The follicles were similarly preserved after all freezing methods.
Conclusions: Vitrification using a combination of PrOH, EG, DMSO and PVP was comparable to slow freezing in terms of preserving follicles in human ovarian tissue. Ovarian stroma had significantly better morphological integrity after vitrification than after controlled-rate freezing.
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