Riassunto analitico
L’attuale crisi dei mercati finanziari che ha contraddistinto l’economia mondiale negli ultimi anni ha avuto ripercussioni negative anche in Italia, che ha evidenziato effetti devastanti e senza precedenti. L’aumento della disoccupazione e la diminuzione della capacità di spesa dei consumatori ha generato un sostanziale ristagno sui consumi. Lo scenario delineatosi non ha risparmiato nessun settore, tra cui quello dell’abbigliamento, che ne ha pesantemente risentito, in particolar modo nel sud Italia, in cui le poche grandi realtà economiche hanno dovuto fronteggiare, anche pesantemente, la già fragile situazione economica italiana. In un contesto così delineatosi si inserisce anche una società per azioni nel Leccese, quale operatore nel settore dell’abbigliamento, che ha visto dal 2009 le prime ripercussioni della crisi economica globale fino ad arrivare al 2013, anno in cui ha presentato ricorso per l’ammissione ad una procedura concorsuale, quale il concordato in continuità aziendale. Questo istituto è previsto dall’art. 186-bis, L.F., il quale afferma che il piano di concordato prevede la prosecuzione dell’attività da parte del debitore, la cessione dell’azienda in esercizio o il conferimento d’azienda in esercizio ad una o più società, anche di nuova costituzione. Con il presente lavoro si vuole effettuare l’analisi di bilancio per indici e per margini del quinquennio 2009-2013, quali strumenti utile per prevedere le insolvenze, prendendo in considerazione gli indici di bilancio calcolati dalla banca dati AIDA. Questo tipo di analisi serve per capire lo stato di forma della società. Gli indicatori in questione, dopo aver inserito manualmente il bilancio dell’anno 2013, in quanto mancante, e dopo aver calcolato gli indici di bilancio ad esso relativi, vengono esaminati e commentati per analizzare la situazione economico-finanziaria della società. Inoltre, si forniscono anche le medie per ogni quoziente al fine di valutare il trend di ognuno di esso. Gli indicatori, quindi, risultano necessari al fine di esprimere vari tipi di giudizio: sulla liquidità (si cerca di valutare l’attitudine dell’impresa a far fronte agli impegni finanziari di breve termine con risorse immediate), sulla solidità (si esamina se l’impresa ha solide basi finanziarie), sulla redditività (stimare la capacità dell’impresa a produrre livelli adeguati di redditività in relazione all’entità dei capitali investiti), sull’economicità (capacità dell’impresa di produrre flussi adeguati di redditi). Successivamente si prosegue alla descrizione ed applicazione alla società descritta di un modello di previsione delle insolvenze aziendali: il modello Z-score di Altman, nella versione per le società non quotate. Si tratta di uno dei modelli più celebri, pensato per cercare di valutare in anticipo il rischio di fallimento delle imprese, la cui prima formulazione risale al 1968. Questo strumento, fondandosi su una relazione lineare individua cinque variabili, rappresentative della liquidità, redditività, indebitamento e solvenza dell’impresa, che, ponderate per dei coefficienti, danno luogo ad un punteggio da confrontare con dei parametri prefissati. Dal risultato ottenuto nei vari anni in cui viene calcolato, si può notare se attraverso l’applicazione di questo modello si riusciva a prevedere l’insolvenza della società.
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