Riassunto analitico
Obiettivo Questa tesi indaga la consapevolezza che hanno le ostetriche del proprio ruolo professionale. Scopo della tesi è evidenziare aspetti che potrebbero necessitare di azioni di sviluppo professionale, anche attraverso percorsi di sostegno a favore dell'autonomia ostetrica. Metodo L'apertura di un Centro Nascita presso l'Az. Osp. ASMN di Reggio Emilia (Progetto MIRE) porterà maggiore autonomia tra le ostetriche delle Az.Osp. della Provincia. Partendo quindi da un'analisi della letteratura e del Codice Deontologico, è stato strutturato un questionario, che includeva una valutazione dei fattori importanti a sostegno dell'Empowerment, estratto da uno studio Irlandese. Il questionario è stato distribuito a tutte le ostetriche in servizio effettivo presso le sedi d'indagine (n=112), tra il 20 luglio e il 10 settembre 2014, escludendo le ostetriche coinvolte nella fase pilota (n=9). L'adesione è stata dell'81,3% (91/112). La popolazione è stata stratificata per struttura di appartenenza. Risultati L'età media delle ostetriche è 40,8 anni (±11,2 SD – range 25-63 anni) e lavorano mediamente da 16,6 anni (±11,5 SD – range 0-42 anni). Le ostetriche dei consultori hanno età ed esperienza lavorativa significativamente maggiore rispetto alle colleghe degli ospedali, mentre quelle dell'ASMN sono statisticamente le meno esperte. La formazione di base risulta adeguata (51,6%), sono sicure di lavorare in autonomia per le attività di competenza (66%) e chi ritiene la formazione adeguata (85%) si sente anche autonoma. Le ostetriche soddisfatte del lavoro sono disponibili al cambiamento (70%). Sostegno e condivisione dal gruppo di lavoro (81,3%), formazione specifica (78%) e maggiore riconoscimento professionale (51,6%) sono aspetti ritenuti indispensabili per agire in autonomia. Capacità di assumere decisioni ed attivare le risorse nei modi e tempi adeguati (43%) risultano attività da apprendere, mentre capacità di comunicare in modo efficace (36,3%) da consolidare. L'ostacolo più frequente alla tutela della fisiologia è la carenza nella definizione dei ruoli/responsabilità (61,5%). Avere stimoli innovativi sosterrebbe lo sviluppo professionale (69,2%), ma l'85,3% percepisce ostacoli all'innovazione, come non condividere il cambiamento (48,7%). A sostegno dell'Empowerment risulta fondamentale possedere competenze (96,7%) e formazione adeguata (88%), padronanza per le attività di propria competenza (84,6%), conoscenza degli obiettivi professionali (81,3%) e tutelare le pazienti (80,2%). Condivisione e confronto inoltre sono aspetti importanti per mantenere alti standard di competenza nell'assistere la fisiologia (43,8%). Conclusioni L'ostetrica è la professionista più idonea ad assumere la responsabilità assistenziale nella fisiologia, nonostante ciò identità ed autonomia sono aspetti da approfondire. Le ostetriche coinvolte nell'indagine manifestano sentimenti positivi verso autonomia e soddisfazione lavorativa, esprimono aspetti da approfondire per garantire alti standard di competenza, sentirsi sicure di lavorare in autonomia ed adattarsi alle novità clinico-assistenziali che si prospettano. La carenza di una definizione dei ruoli e responsabilità sostiene che la sola acquisizione di autonomia non è sufficiente per l'affermazione dell'ostetrica come professionista, dimostrando pertanto criticità nel riconoscimento professionale. Si delinea così una professionista in conflitto tra i valori della Midwifery e ciò che riesce concretamente a realizzare nei contesti lavorativi. L'apertura di un Centro Nascita sarebbe lo stimolo necessario per affermare con più vigore il proprio status professionale nelle realtà ospedaliere. A sostegno dei bisogni espressi dalle ostetriche potranno essere implementati progetti a favore dell'identità professionale e dell'acquisizione di autonomia. L'indagine inoltre, in futuro, si potrebbe estendere ad un campione più rappresentativo del pensiero professionale.
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