Riassunto analitico
La presente tesi di ricerca analizza l’importanza della relazione tra servizi educativi e famiglie, valorizzando il ruolo del coordinatore pedagogico e del gruppo di lavoro all’interno del servizio. In un primo capitolo si mettono in evidenza le normative di riferimento che caratterizzano la figura del coordinatore pedagogico dagli ’70 ad oggi. Con il passare degli anni si assiste a una continua evoluzione della figura del coordinatore pedagogico e, nonostante a livello nazionale vi sia un vuoto normativo, essa è sempre più diffusa. Tale figura, in Italia, viene descritta e approfondita nelle legislazioni regionali e soprattutto nei territori che si sono occupati in particolare dei servizi per l’infanzia, Regioni all’avanguardia come l’Emilia-Romagna. Ad oggi, dopo una serie di cambiamenti e miglioramenti che vedono protagonista il ruolo del coordinatore pedagogico si evince l’importanza che tale figura svolge in maniera diretta nei servizi educativi e indiretta con la funzione di mediatore dell’intero sistema. E con l’approvazione della legge Iori vi è stato il riconoscimento professionale di tale figura che è fondamentale per la società civile, in quanto contribuisce alla crescita morale dell’individuo alla luce, anche, dei principi democratici che caratterizzano il nostro ordinamento e la Costituzione italiana. Il secondo capitolo è dedicato alle molteplici funzioni che assume il coordinatore pedagogico, si occupa della gestione, della progettazione e della qualità educativa dei servizi della prima infanzia presenti sul territorio. Egli agisce sia all’interno che all’esterno del nido e, quindi, assume un ruolo di mediatore tra i diversi sistemi. Tale figura assume molteplici funzioni in ambiti differenti, svolge attività tecnico-pedagogiche e gestionali-organizzative, deve essere in possesso di competenze adeguate, sottolineando l’importanza della competenza comunicativa-relazionale che caratterizza il lavoro di gruppo e la relazione con le famiglie, e di una formazione universitaria che non è, però, sufficiente poiché la formazione del coordinatore pedagogico è continua e permanente. In seguito, nel terzo capitolo si va ad approfondire la relazione tra servizi educativi e famiglie. All’interno dei servizi educativi per l’infanzia nascono diverse relazioni, per un buon lavoro educativo è di fondamentale importanza la relazione con le famiglie, in quanto per poter lavorare in maniera proficua con i bambini è indispensabile instaurare rapporti positivi con le loro famiglie. Ogni bambino vive diversi contesti, influenzandoli ed essendone condizionato, prendersi cura della loro educazione significa analizzare tali contesti, a partire da quello familiare affinché si instauri uno stretto legame di collaborazione con i servizi educativi. Il gruppo di lavoro dei servizi educativi in relazione con le famiglie ha la responsabilità di riconoscere e valorizzare le risorse, i valori e la personalità con cui ciascun adulto familiare entra nel servizio senza porsi come esperti del sapere, dispensatori di verità pedagogiche e di soluzioni infallibili, bensì creare relazioni basati sulla fiducia e sull’accettazione reciproca, in modo da poter collaborare e creare rapporti di cooperazione tra famiglie e servizi. Ogni educatore dovrebbe gestire tale relazione, supportato dal proprio gruppo di lavoro con a capo la figura del coordinatore pedagogico. Infine, il quarto capitolo vede protagonista l’indagine di ricerca che è stata condotta con l’obiettivo di valutare la relazione tra servizi educatici per l’infanzia e famiglie, attraverso la somministrazione di due questionari online, uno destinato agli educatori e l’altro ai coordinatori pedagogici dei servizi per l’infanzia, che ha permesso di mettere a confronto e analizzare una duplice prospettiva.
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