Riassunto analitico
Il bullismo è una forma di comportamento aggressivo, tipico delle relazioni tra coetanei, caratterizzato da comportamenti violenti, pervasivi e con conseguenze durature. Può provocare conseguenze negative per la vittima in ambito fisico, psicologico, sociale e scolastico. Il bullismo può essere considerato a tutti gli effetti un fenomeno di gruppo e la comprensione del suo significato non può prescindere dall'analisi delle dinamiche e delle caratteristiche del gruppo dei coetanei in cui esso si manifesta. Il gruppo, inoltre, può servire da rinforzo al comportamento prepotente, i compagni possono accettare, tacitamente o in modo esplicito, il comportamento del bullo e possono persino ammirarlo considerato un modello positivo da seguire. Nel mio lavoro molti studi hanno messo in evidenza l’importanza di considerare anche quei compagni non direttamente coinvolti nel fare o subire prepotenze, poiché possono svolgere un ruolo significativo nelle dinamiche bullo-vittima. Chi assiste a fenomeni di bullismo può assumere ruoli diversi, ponendosi dalla parte del bullo, intervenendo a sostegno della vittima o rimanendo semplicemente ad osservare. Inoltre il bullo può sentirsi legittimato nei propri comportamenti anche solo per il fatto di essere osservato . Il cyberbullismo consiste nell’uso di Internet o del telefono cellulare per commettere prepotenze ai danni dei coetanei. Le modalità per prevaricare con le nuove tecnologie sono diverse: l’uso di messaggi minacciosi inviati tramite telefono cellulare, la realizzazione e la diffusione di fotografie a danno delle vittime, l’invio di e-mail offensive. Oltre a queste tipologie di cyber bullismo, con il crescente successo dei social network, si ha anche la creazione di gruppi mirati a prevaricare compagni. Uno dei motivi della diffusione di questa particolare forma di bullismo risiede nella possibilità per il bullo di rimanere anonimo, di non essere scoperto e punito. L’indagine condotta mediante la somministrazione di un questionario agli studenti dell’istituto di secondo grado , ha evidenziato i seguenti risultati : molti studenti conoscono il fenomeno del bullismo ma non hanno subito atti nella loro vita significativi di bullismo inoltre considerano se stessi moralmente corretti mentre il bullo no, dunque disumanizzano il bullo pur non avendo subito atti e non avendo assistito ad atti di prepotenza da parte di bulli neanche a livello virtuale. Il digitale punta sull’immagine e l’adolescenza è una fase della vita in cui l’immagine ideale che abbiamo di noi stessi deve sottoporsi al confronto con gli altri per diventare reale ,la grande sfida è proprio questa guardare i giovani come energia nuova e non solo come criticità da risolvere.
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