Riassunto analitico
Il seguente lavoro di tesi si concentra sull’importanza dell’utilizzo dei racconti fiabeschi per una didattica volta allo sviluppo dell’intelligenza emotiva del bambino. In particolare viene posta attenzione nei confronti delle fiabe tradizionali europee dei fratelli Grimm. Prima di parlare di didattica incentrata su questa tipologia di racconto, è bene che queste siano comprese a fondo dall’insegnante e dall’educatore. Una delle possibili chiavi interpretative è quella che utilizza la psicologia del profondo. La psicologia del profondo si rifà al lavoro di numerosi psicologi e psicoanalisti, tra cui Sigmund Freud e Carl Gustav Jung. Per prima cosa è stata data una definizione del termine psicoanalisi, accennando alla sua nascita e a come questa si è sviluppata nel corso degli anni. Sono stati inoltre elencati e spiegati alcuni dei suoi concetti principali e le critiche che le sono state mosse. I concetti di psicoanalisi su cui si è soffermati nella prima parte del lavoro, sono stati necessari per poter comprendere il pensiero di alcuni interpreti delle fiabe classiche: Bruno Bettelheim, Marie-Louise von Franz e Eugen Drewermann. Tali autori ritengono che il testo fiabesco non rifletta il mondo reale ma i processi inconsci e che, per questo, sia facile per ogni individuo immedesimarsi nei suoi personaggi, in particolare nel protagonista. Utilizzando i testi di questi autori, sono state analizzate le seguenti fiabe: Biancaneve, Hansël e Gretel, Cenerentola e La bella addormentata nel bosco. Da un attento esame emerge che i temi principali su cui si concentrano racconti simili sono: il rapporto genitore-figlio ed in particolare quello con la madre, la paura del bambino di essere abbandonato, l’importanza dello sviluppo della fiducia in sé stessi e negli altri e la crescita dell’individuo. Queste tematiche, riflettono ciò a cui ogni bambino va in contro durante il suo sviluppo emotivo. Nella parte conclusiva della tesi sono stati esaminati alcuni progetti didattici svoltisi nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria. In particolare ci si è soffermati sull’importanza di ideare attività che porti ad un’analisi personale del bambino sulle fiabe e, per gli alunni più grandi, ad un lavoro di riscrittura e rielaborazione di storie fantastiche, in modo da entrare in contatto ed imparare a leggere i sentimenti e le emozioni proprie ed altrui.
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