Riassunto analitico
La diffusione capillare di Internet ha cambiato i processi di socializzazione portando i cittadini elettori a informarsi, confrontarsi e discutere direttamente con il mondo della politica attraverso le piattaforme interattive come blog e social network. In questi spazi partecipativi, il candidato riveste i panni della persona comune anche utilizzando un linguaggio informale che include parolacce, offese e toni molto accesi. Il nostro studio ha messo a confronto due tipi diversi di messaggi elettorali caratterizzati dalla presenza o meno di turpiloquio, analizzandone gli effetti sui riceventi su tre principali dimensioni: impressioni sul candidato, percezione del linguaggio e intenzioni di voto. I risultati mostrano che l'utilizzo delle parolacce ha ripercussioni positive sulla percezione del candidato di genere maschile ritenuto più competente, onesto e credibile rispetto a quando utilizza un linguaggio normale, mentre non influenza l'efficacia quando l'autore è la candidata. Per quanto riguarda la percezione del linguaggio, a seconda della tipologia di comunicazione e di genere di candidato che lo mette in atto, i partecipanti percepiscono il linguaggio del brano non solo scomodo e negativo ma anche accattivante, arrivando quindi ad avere buone probabilità di influenza sulle intenzioni di voto.
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