Riassunto analitico
Il linfoma è un tumore che prende origine nel sistema linfatico, ovvero nelle cellule e nei tessuti che hanno il compito di difendere l'organismo dagli agenti esterni e dalle malattie e di garantire una corretta circolazione dei fluidi nell'organismo. I linfomi comprendono due famiglie principali: il linfoma di Hodgkin e i linfomi non-Hodgkin (NHL). Questi ultimi sono di gran lunga i più frequenti. Il trattamento di pazienti con linfoma non-Hodgkin è significativamente aumentato negli ultimi dieci anni ed anche se i pazienti con linfoma non-Hodgkin di solito rispondono alla iniziale chemioterapia convenzionali, spesso recidiva e la mortalità continua ad aumentare. Continua ad esserci pertanto la necessità di nuove opzioni che possano aiutare a superare la resistenza alla chemioterapia, offrire nuove opzioni come terapia di consolidamento oppure offrire combinazioni potenzialmente meno tossiche. Il Bortezomib è il primo nella classe di inibitori del proteasoma, che prendono di mira il processo critico di degradazione delle proteine intracellulari o il loro riciclaggio. È stato usato in combinazione con altre molecole in più di 300 trial clinici, 23 dei quali focalizzati su NHL indolenti o aggressivi. Enzastaurin è un inibitore orale della Proteina chinasi C-beta (PKCbeta), le cui vie di segnalazione sono state implicate nella proliferazione cellulare, la sopravvivenza e la migrazione nel Mieloma Multiplo (MM); sopprime la crescita tumorale attraverso molteplici meccanismi, coinvolgendo varie vie di segnalazione. Lenalidomide è un farmaco immunomodulatore derivato dal Thalidomide, con una potenza aumentata e differente tossicità. Ha dimostrato un’ottima attività clinica nei pazienti con Mieloma Multiplo e si è rivelato essere efficiente nei Leucemie Linfocitiche Croniche (CLL). Sulla base di queste osservazioni è stato ipotizzato che la combinazione di Bortezomib con Enzastaurin o Lenalidomide induca degli effetti anti-proliferativi e anti-apoptotici sinergici nelle cellule tumorali. I risultati dimostrano come effettivamente la combinazione di Bortezomib con sia Enzastaurin che Lenalidomide, a basse dosi, produca un’attività anti-proliferativa e anti-apoptotica sinergica in entrambe le linee cellulari di linfoma follicolare e mantellare e nelle linee cellulari primarie derivate dai pazienti.
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