Riassunto analitico
In questa tesi è stato analizzato il tema della dimensione relazionale nell’azione didattica con particolare riferimento alla comunicazione non autoritaria. In primo luogo è stata posta l'attenzione sull'evoluzione, nella storia, della figura del bambino in quanto, solo di recente, la sua figura sociale è stata portata alla luce. Gli studi sull’evoluzione infantile hanno coinvolto diverse discipline scientifiche come la psicologia, la pedagogia, la sociologia, ma hanno anche favorito lo sviluppo di normative sociali e di diritto. In questo modo il bambino inizia ad essere riconosciuto come persona diversa dall’adulto, ma capace di imparare, interagire ed entrare in relazione con il mondo esterno. Un ruolo fondamentale in questo cambiamento è da attribuire all’evoluzione del mondo scolastico che, man mano nel tempo, si è adattato alle esigenze del fanciullo, accogliendo le teorie pedagogiche e creando intorno alla figura del bambino una rete di relazioni, ambienti e situazioni adatte. Anche la relazione educativa tra docente e allievo ha subito radicali cambiamenti nel corso del tempo, infatti, con lo sviluppo delle scienze umane anch’essa ha vissuto e continua a vivere un continuo ripensamento e una progressiva ricostruzione che trova terreno fertile nella ricerca che propone nuovi modelli educativi e nuovi equilibri da costruire. Nella relazione educativa emergono come elementi centrali e imprescindibili i concetti di cura, sostegno e dialogo. In questo senso la figura dell’insegnante assume un ruolo centrale perché è attraverso le sue capacità relazionali, di interazione e di progettazione che i bambini apprendono osservando e facendo. Va da sé che in questa visione assume una certa rilevanza la qualità dell’approccio comunicativo che enfatizza la capacità di trasmissione del messaggio in base al suo significato. La scelta dello stile comunicativo influenzerà, inevitabilmente, la relazione e i risultati che potranno essere raggiunti nel contesto scolastico.
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