Riassunto analitico
Il pregiudizio etnico consiste in un atteggiamento di ostilità o rifiuto nei confronti di un gruppo sociale o di un individuo solo perché appartenente a quel gruppo. Lo psicologo sociale Gordon Allport (1954) attribuisce al pregiudizio le caratteristiche di essere falso e inflessibile, in quanto, come suggerisce l’etimologia del termine stesso, si tratta di un giudizio prima di conoscere (pre-). Quindi, secondo Allport, il pregiudizio si manifesta quando vi è assenza di conoscenza diretta. Questo portò l’autore a formulare l’ipotesi del contatto come strategia per ridurre il pregiudizio. Secondo tale ipotesi, infatti, se sono presenti quattro condizioni, il contatto diretto positivo può portare a una riduzione del pregiudizio. Tali condizioni sono: le persone che devono instaurare un contatto devono avere lo stesso status, cooperare per raggiungere obiettivi comuni, avere la possibilità di una conoscenza approfondita e vi deve essere il sostegno da parte delle istituzioni. Tuttavia, il contatto può non implicare necessariamente un’interazione faccia a faccia. In questo caso parliamo di contatto indiretto e, più precisamente, di contatto esteso, immaginato e vicario. Il concetto di contatto esteso si riferisce al fatto di conoscere un membro del proprio gruppo che, a sua volta, conosce un membro dell’outgroup. Questo può essere sufficiente a ridurre il pregiudizio nei confronti del membro dell’outgroup, anche se sarà più difficile ottenere una generalizzazione degli atteggiamenti positivi anche nei confronti dell’intero gruppo, cosa che, invece, è più probabile avvenga nei casi di contatto diretto. Nel contatto vicario vi è semplice esposizione a uno o più membri dell’outgroup senza che via sia un’interazione diretta, oppure il contatto con l’outgroup è mediato da individui che non si conoscono appartenenti all’ingroup, ad esempio nel caso in cui si osservi un video nel quale persone dell’ingroup interagiscono con membri dell’outgroup. Infine, il contatto immaginato consiste nell’immaginare, appunto, di interagire con membri dell’outgroup. Blair e colleghi (2001) hanno dimostrato che anche il solo immaginare il contatto con un membro dell’altro gruppo con caratteristiche controstereotipiche può portare ad una disattivazione dello stereotipo dell’intero gruppo. Come nel caso del contatto esteso, in queste ultime due forme di contatto sarà difficile giungere a una generalizzazione nei confronti dell’intero outgroup. Un precursore del pregiudizio è rappresentato dall’orientamento alla dominanza sociale (SDO), ovvero dal grado in cui un individuo desidera che la società sia divisa in classi e gerarchie. Secondo la teoria della dominanza sociale le gerarchie presenti nelle società sono un processo piuttosto naturale, in quanto le stesse sono presenti anche nei gruppi di gorilla e scimpanzé. Secondo tale teoria, formulata da Pratto e Sidanius (1999), nelle società sono presenti tre tipologie di gerarchie: una basata sull’età, una basata sul genere e, infine, una basata su caratteristiche arbitrarie, come la religione, il ceto sociale, la nazionalità. Queste gerarchie sono mantenute e giustificate da ideologie legittimanti condivise sia dai gruppi dominanti che da quelli dominati, che, di conseguenza, vedono la situazione subordinata in cui si trovano come legittima e giusta. Tali ideologie non è necessario siano oggettivamente vere, ma è sufficiente che siano percepite come vere; di conseguenza i teorici hanno sostituito il termine “ideologia” con il termine “mito”. La ricerca presentata in questo lavoro si pone l’obiettivo di verificare la presenza o meno di una correlazione tra contatto diretto, pregiudizio e orientamento alla dominanza sociale e, quindi, di capire se ci sono relazioni tra personalità e pregiudizio nei bambini.
|