Riassunto analitico
Lo scopo di tale elaborato è quello di conoscere nel profondo cosa si intende per violenza e quali strumenti internazionali sono stati creati affinchè tale problema fosse risolto.La violenza contro le donne è definita come una “questione sociale”, poiché lede i diritti e colpisce la morale di ogni essere umano, uomo o donna che sia.Infatti è insita in ogni ceto sociale, soprattutto dove il progresso e le innovazioni fanno fatica a prendere il posto delle discriminazioni.Il termine violenza, può essere usato, sia per i maltrattamenti fisici che per i maltrattamenti psicologici, il cosiddetto fenomeno di stalking. Tra i tipi di violenza nell’elaborato si distingue la violenza domestica e la violenza assistita. La presente tesi viene suddivisa in tre capitoli: Nel primo capitolo, si presenta il concetto di violenza nelle sue varie forme. Si analizzerà il fenomeno della violenza in campo internazionale, europeo e italiano analizzando i vari strumenti normativi che di volta in volta sono stati introdotti dai legislatori. Si parla spesso di stupri, violenza sessuale, molestie, maternità forzata, incesto, ma il motivo che accomuna tutti questi reati non viene mai stabilito o svelato: da qui la necessità di trattare la violenza contro le donne come fenomeno a sé, al fine di infrangere un tabù ed affrontare seriamente il problema.Sempre nel primo capitolo, si evince quanto importante sia stato il ruolo delle Organizzazioni Governative e non , menzionando tra quelle non Governative le W.A.V.E , (Woman Against Violence Europe) una delle più importanti, che ha come scopo la prevenzione e l’eliminazione della violenza contro le donne basandosi sui i trattati e le convenzioni che sono state adottate per combattere il problema. Inoltre, l’eliminazione di qualsiasi forma di violenza è uno degli scopi principale dell’Unione Europea affinché siano eliminate tutte le forme di discriminazione, come si vede illustrato nella Carte delle Donne. Nel secondo capitolo di questa tesi viene analizzata e studiata nel dettaglio, la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, la cosiddetta Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa, la quale rappresenta il primo strumento internazionale vincolante che crea un quadro giuridico completo sul femminicidio e che riconosce la violenza di genere quale violazione dei diritti umani e forma di discriminazione. Tale Convenzione è stata aperta alla ratifica di tutti gli paesi del mondo, tra cui, uno dei primi Stati a firmare è stata l’ Italia ed è entrata in vigore l’1 Agosto del 2014. All’interno sono presenti diverse novità: prevede una serie completa di misure di prevenzione di specifiche manifestazioni di violenza contro le donne, di protezione delle vittime e di criminalizzazione dei responsabili; inoltre viene per la prima volta individuata una nozione di violenza domestica.Nell’ultimo, ma più significativo capitolo, si espongono due importanti casi pratici ovvero Opuz v Turchia e Talpis v Italia. Nei specifici casi presi in esame, viene sottolineata l’importante violazione della CEDU per intero Convenzione europea dei diritti dell’uomo. La violazione della Convenzione e degli artt. 2, 3 e 14 è significativa poiché si sottolineano , il divieto di discriminazioni, l’inefficienza delle Autorità e il divieto di trattamento inumano e quindi di tortura.Tale capitolo, inoltre è servito anche per verificare e osservare da vicino come le discriminazioni e le violenze sulle donne si verificano soprattutto per la cultura di uno specifico Stato, come nel caso della Turchia, invece ci fa notare come in Italia le violenze sulle donne sfociano in vere tragedie per la mancanza di interesse e di approfondimento.
|