Riassunto analitico
Lo scopo di questo elaborato di tesi è quello di soffermarsi sugli effetti positivi e negativi che emergono dall’uso delle tecnologie digitali nel mondo dell’infanzia, sul perché le famiglie odierne spesso e volentieri scelgano di fornire ai loro figli smartphone e tablet al posto di giochi dotati di rappresentazione sensoriale e motoria. Come mai l’educazione si sta digitalizzando in modo così importante? Perché quando si parla di tecnologie digitali si citano soltanto gli effetti benefici e non si da importanza a quelli nocivi? Come si parla oggi del rapporto tra infanzia e tecnologie touch nella ricerca e nella letteratura scientifica pedagogica? La diffusione delle tecnologie modifica in maniera insistente la quotidianità di ogni essere umano. Le forme di comunicazione, di socializzazione e le abitudini pare siano tutte correlate a internet. Questa “rivoluzione digitale” non si sofferma soltanto al pubblico adulto, ma va ad innescarsi sopratutto nel mondo dei più piccoli. I dispostivi digitali come Notebook, smartphone, tablet sono, infatti, già presenti nel luogo in cui i bambini nascono, crescono e apprendono. L’utilizzo di questi strumenti in tenera età può avere effetti negativi o positivi a seconda della quantità di tempo che gli viene dedicata e dalla qualità di quello che si sta osservando. Se vengono utilizzati in modo appropriato e con la supervisione dei genitori, possono arricchire e stimolare lo sviluppo di alcune competenze, quali: creatività, capacità di problem-solving, oculo-manuali e Intellettuali. I contro riferiti all’uso delle tecnologie riguardano i rischi per la salute psico-fisica dei bambini dovuti ad un uso eccessivo e precoce; infatti, come indica la ricerca “Tecnologie digitali e bambini: un’indagine sul loro utilizzo nei primi anni di vita”, elaborata dalla Dottoressa Balbinot, vi sono numerosi studi riferiti agli anni successivi, dal periodo di scolarizzazione in poi, che parlano della comparsa di disturbi del sonno e socio-emozionali, quali comportamenti aggressivi, ansia, ridotta empatia e flessibilità mentale . 1 Le conseguenze dei media digitali nei bambini piccoli (3-5 anni) sono state oggetto di molte indagini riguardanti i problemi cognitivi e i rischi per l’apprendimento, come ad esempio la comparsa di ritardi nel linguaggio e disturbi cognitivi in età prescolare, favoriti, appunto, dall’eccessivo utilizzo delle tecnologie digitali. Inoltre, i nuovi media rendono i bambini capaci di multitasking ma al contempo riducono la loro capacità di attenzione, aumentano la difficoltà di concentrazione e di comprensione. Ad oggi, quando si parla di tecnologie tendiamo a soffermarci solta Manfred Spitzer, neuroscienziato e autore del noto libro “Demenza digitale: come la nuova tecnologia ci rende stupidi”, dimostra servendosi di numerose indagini e dati scientifici, gli effetti collaterali spesso silenziati o nemmeno citati. In una ricerca del 2019 effettuata dall’Università di Alberta in Canada, sono stati sottoposti a osservazione 2500 bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni. É stata indagata la quantità di utilizzo degli schermi da parte dei bambini e inoltre il comportamento dei piccoli di 5 anni attraverso un questionario compilato dai genitori. É emerso che, indipendentemente dall’età, i bambini con maggiore esposizione ai media digitali mostravano un comportamento notevolmente più problematico all’età di 5 anni. Specificamente, i bambini che stavano davanti agli schermi per un tempo oltre alle due ore al giorno avevano 5,9 volte più probabilità di mostrare sintomi di iperattività e inattenzione rispetto ai coetanei che utilizzavano i dispositivi meno di 30 minuti al giorni. I soggetti che giacevano per più di due ore al giorno avevano 7,7 volte più probabilità di soddisfare i criteri per la diagnosi dell’ADHD.
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