• corpo
• embodiment
• giudizio
• moralità
• postura

Secondo la teoria dell’embodiment, tra mente e stati del corpo esiste una relazione. Alcuni processi cognitivi risultano talmente ancorati a livello del corpo da poter essere attivati e influenzati da una determinata postura o movimento. Ad esempio, muovere la testa verticalmente aumenta l’accordo per un messaggio con argomentazioni forti rispetto al movimento orizzontale. In questo studio abbiamo indagato se la postura influenzi l’espressione dei giudizi morali. In particolare, prendendo in considerazione la metafora della “rettitudine morale”, ci siamo chiesti se una postura eretta e rigida rendesse più severi i giudizi dei partecipanti sui protagonisti di alcuni scenari di trasgressione morale rispetto ad una rilassata. Dalle analisi è emerso che la relazione tra la postura prevista e la severità di giudizio non è significativa. Sono discussi i risultati e i limiti della ricerca.

According to the embodiment cognition, between mind and body states there’s a relationship. Some cognitive processes are so embodied that they can be activated and affected by a specific posture or movement. For example, the act of nodding makes a message with strong arguments more persuasive than shaking. In this study, we investigate if posture may influence the expression of moral judgements. In particular, keeping in mind the “moral rectitude” metaphor, we explored whether participants in an upright and rigid posture were more severe on judging some moral transgressions than the ones relaxed. From the analysis, it emerged that the relationship between this posture and the harshness of judgement was not significant. Results and research boundaries are discussed.